venerdì 13 marzo 2020
Suor Giuseppa (105 anni), suor Maria Eletta e suor Maria Lilia, pur non prendendo più parte attivamente ai vari momenti della vita monastica, sono sempre in unità di "intenti e di preghiera"
A Città della Pieve le consorelle festeggiano tre suore centenarie
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Hanno percorso quasi un secolo di vita dedite alla contemplazione e alla consolazione degli animi all’interno delle Monastero di Santa Lucia delle clarisse, a Città della Pieve. In questo luogo di vita contemplativa che si trova all’interno dell’arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve guidata dal cardinale e presidente della Cei Gualtiero Bassetti ancora oggi confluiscono consacrate da ogni parte d’Italia e non solo. All’interno di questo complesso monastico vivono tre ultracentenarie: suor Giuseppa Zanette, che l’11 marzo ha compiuto 105 anni, suor Maria Eletta Fortunati e suor Maria Lilia Fortunati, di 101 anni, prossime ai 102.

Sono le tre decane della comunità, una per ogni dieci consorelle. Come altre della loro generazione, provengono da due zone d’Italia che avevano ridato vita e rifioritura al monastero, sofferente nei primi decenni del Novecento di una crisi vocazionale: il Veneto e la Toscana. Il monastero pievese delle clarisse è stato fondato nel 1252, quando era ancora in vita santa Chiara d'Assisi, che proprio delle clarisse è la fondatrice. Tra i dati singolari di questa realtà monastica è l’unica delle 7 esistenti a Città della Pieve che sopravvisse all’epoca delle soppressioni napoleoniche e non solo: le sorelle, ridotte ad un piccolo numero, vissero temporaneamente in foresteria per trasferirsi appena possibile all’interno della clausura.

Le religiose che compongono la comunità sono trenta, aggregate in santa unità, ma diverse per personalità, per provenienza geografica e per età: l'arco generazionale si estende dai 32 ai 105 anni. Suor Giuseppa, suor Maria Eletta e suor Maria Lilia, pur non prendendo più parte attivamente alla liturgia e ai vari momenti della vita monastica, sono tuttavia sempre in unità di «intenti e di preghiera» con le altre sorelle sulla stessa lunghezza d'onda di stile di apostolato: dimorano in infermeria, una zona protetta del monastero, un nido di cure e di attenzioni, amorevolmente accudite da tre sorelle infermiere che si alternano settimanalmente.

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