sabato 6 aprile 2019
A Rimini la Convocazione nazionale di RnS. La giornata di sabato. Interventi anche dell'economista Stefano Zamagni e Alfredo Mantovano, presidente di «Aiuto alla Chiesa che soffre»
Convocazione nazionale di RnS, incontro con (da sinistra) Mantovano, Preziosi e Zamagni (RnS)

Convocazione nazionale di RnS, incontro con (da sinistra) Mantovano, Preziosi e Zamagni (RnS)

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Zaccheo è «capo di una banda di ladri matricolati, cordialmente detestato da una intera città», ma il rocambolesco incontro con Gesù lo fa scendere dal sicomoro «con il cervello del tutto resettato, con il cuore felicemente riavviato, con una vita radicalmente trasformata». Monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, parla, nella giornata di sabato, agli entusiasti membri del Rinnovamento nello Spirito (RnS) riuniti nella cittadina romagnola per la 42ª Convocazione nazionale. L’episodio evangelico ambientato a Gerico è il filo conduttore della «tre giorni» che ha come tema il versetto di Luca "Oggi per la tua casa è venuta la salvezza". Lo è in particolare questa seconda giornata, iniziata con le preghiere, le invocazioni, i canti degli oltre 15mila presenti.

Al saluto del vescovo Lambiasi fa seguito la meditazione di un altro presule della Penisola, l’ordinario militare Santo Marcianò. Anche lui approfondisce la storia di Zaccheo che "accolse" Gesù nella sua casa. E con uno sguardo sull’attualità osserva che la parola "accoglienza" oggi è "strumentalizzata". Infatti «c’è chi la pronuncia con terrore» e «chi ne fa una bandiera ideologica, politica». Tuttavia, aggiunge, «il suo significato viene spesso sovvertito, perché letto in chiave parziale», così «chi vanta l’accoglienza dello straniero non accetta che si parli di accoglienza della vita, e viceversa». La "convention", raccordata dagli interventi del presidente Salvatore Martinez, prosegue con il "Roveto Ardente", momento forte di adorazione e preghiera caratteristico del RnS: si invoca l’intercessione per la liberazione dagli idoli e dai nemici spirituali.

E poi l’incontro clou. Una tavola rotonda moderata dal direttore di Rai Parlamento Antonio Preziosi, sulla «cultura della Pentecoste». Intervengono l’economista Stefano Zamagni, fresco di nomina alla guida della Pontificia Accademia delle scienze sociali, e il magistrato Alfredo Mantovano, presidente di «Aiuto alla Chiesa che soffre». Con le testimonianze di due imprenditori. Si parla di giustizia riparativa e di economia. Alla luce di quanto disse Zaccheo a Gesù: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». E nella scia del magistero di papa Francesco sulla chiamata a restituire dignità all’uomo e a non «lasciarci rubare la speranza».

Mantovano osserva che «la misura della conversione di Zaccheo sta nel suo rinunciare al denaro». Infatti «da creditore diventa debitore» ed è contento di esserlo nei confronti di quel Gesù che «con una sovrabbondanza di giustizia» supera la legge antica dell’occhio per occhio.

Zamagni richiama il documento emanato lo scorso anno dalla Congregazione per la dottrina della fede e dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale dal titolo «Oeconomicae et pecuniariae quaestiones», in cui vengono denunciati i limiti della cosiddetta "doppia morale" per le il sistema finanziario. E annuncia la prossima promulgazione di un nuovo testo sullo stesso tema, ma «a livello più pratico», e con considerazioni anche sulle biotecnologie (robotica e intelligenza artificiale). Un documento questa volta a firma del solo Dicastero: titolo previsto «Mensuram bonam», «La buona misura».
La giornata si chiude con la celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini. «Mi auguro – dice nella sua applaudita omelia – che voi diventiate tanti sicomori sui quali i Zacchei di oggi possano arrampicarsi per vedere Gesù». Il RnS ha un legame speciale con la Terra Santa dove è stato chiamato, attraverso una apposita Fondazione Vaticana, a gestire il Centro Internazionale Famiglia di Nazareth, la "casa del Papa" per le famiglie del mondo. E con questa domenica, la Convocazione chiude.

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