lunedì 29 gennaio 2024
Il presule è morto all'età di 84 anni nell'hospice dove era ricoverato da alcuni giorni. Aveva guidato la diocesi fino al 2005, affrontando, tra l'altro, le ferite dei terremoti del 1997 e del 2004
Il vescovo Delio Lucarelli

Il vescovo Delio Lucarelli - Diocesi di Rieti

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Un lungo episcopato tutto trascorso a Rieti, dove aveva scelto di restare anche da emerito, quello di monsignor Delio Lucarelli, morto questo pomeriggio, 29 gennaio, all’hospice del capoluogo sabino dove era ricoverato da alcuni giorni. Un ministero nella preghiera e nella sofferenza, quello vissuto negli ultimi anni dal presule marchigiano che alla guida della Chiesa reatina era giunto all’inizio del 1997. Originario di Fano, dove era nato il 24 novembre 1939, ordinato prete il 29 giugno 1965, aveva conseguito la licenza in Teologia alla Pontificia Università Lateranense. Dopo le prime esperienze pastorali in un paio di parrocchie, venne chiamato al Seminario regionale marchigiano allora collocato a Fano come animatore spirituale, diventandone poi rettore. Nell’88 il trasferimento a Roma nella direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, come segretario della Pontificia Opera di San Pietro Apostolo. Nel novembre 1996 la nomina a vescovo di Rieti, come successore di monsignor Giuseppe Molinari trasferito a L’Aquila. L’ordinazione episcopale la ricevette il 6 gennaio successivo in San Pietro dal papa Giovanni Paolo II, per poi il 2 febbraio assumere la cattedra reatina che avrebbe mantenuto fino al 2015.

Nei diciotto anni di ministero episcopale, Lucarelli ha traghettato la diocesi nel 2000, impegnandosi nella valorizzazione del patrimonio edilizio – affrontando le conseguenze dei terremoti del 1997 e del 2004 – e dei beni culturali, nell’attenzione alle esigenze sociali di un territorio fortemente penalizzato dal punto di vista demografico e lavorativo, nell’organizzazione della vita ecclesiale, celebrando il Sinodo diocesano mezzo secolo dopo l’ultimo che si era tenuto a Rieti. Due le visite pastorali alle parrocchie, nel 1998 e nel 2013. Diverse le Lettere pastorali da lui pubblicate e le iniziative svolte, come il Congresso eucaristico diocesano celebrato nel 2012 e i “Dialoghi in Cattedrale” che per alcuni anni lo hanno visto invitare personaggi di rilievo del panorama ecclesiale e culturale (come il cardinal Tonini, Andrea Riccardi, don Benzi, Ernesto Olivero, monsignor Bettazzi, Sergio Zavoli, Rosy Bindi e persino un sorprendente Fausto Bertinotti) a parlare al pubblico reatino.

Sensibile verso le persone con fragilità, si è dato da fare per acquisire due strutture come case famiglia, oltre all’ex convitto degli Stimmatini divenuto casa del clero nella quale egli stesso, una volta divenuto emerito, ha vissuto i suoi ultimi anni, rimanendo attivo finché la salute non è andata scemando.

La camera ardente sarà allestita domani, 30 gennaio, nella Cattedrale di Santa Maria, dalle 11 alle 20. Alle 19 la comunità diocesana si raccoglierà in preghiera. Le esequie si terranno il 31 gennaio alle 10.30 nella Basilica di Sant'Agostino.

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