martedì 1 dicembre 2020
L'iniziativa di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini. La corona in mano, l'icona della Madonna patrona della città, i seminaristi ad accompagnarlo. E dalle finestre partecipano medici e malati
La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria

La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria - Avvenire di Calabria

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Ha sostato nel cortile antistante il padiglione Covid del Grande ospedale metropolitano (Gom) di Reggio Calabria: un’icona della Beata Vergine Maria, copia del Quadro della Madonna della Consolazione, patrona della Città, è stata accompagnata dall’arcivescovo reggino monsignor Giuseppe Fiorini Morosini come messaggio di speranza per quanti stanno combattendo la battaglia contro il coronavirus. Il presule, accolto dal cappellano dell'ospedale don Stefano Iacopino, ha esposto l’icona orientandolo verso il padiglione dal quale si sono affacciati gli operatori sanitari e gli ammalati meno gravi.

La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria

La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria - Avvenire di Calabria

Morosini ha guidato il momento di preghiera all’insegna della sobrietà, recitando il Santo Rosario (rilanciato in diretta streaming da L'Avvenire di Calabria) e rivolgendo parole di speranza a quanti vivono un momento di prova. La preghiera è stata animata dalla comunità del Seminario di Reggio Calabria accanto al personale sanitario e agli operatori pastorali della cappellania del Gom. Dalle balaustre del padiglione-Covid sono state esposte numerose candele rosse.

La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria

La preghiera del Rosario davanti al reparto Covid dell'ospedale di Reggio Calabria - Avvenire di Calabria

«Dinnanzi alla malattia ci poniamo la domanda del “perché”? Gesù non è un maestro di filosofia, ma di vita. Il Signore condivide il dolore con l’uomo, questa pandemia non è un castigo di Dio - ha detto monsignor Morosini -. Stiamo scoprendo valori che avevamo dimenticato, come la solidarietà ma anche il sacrificio e la dedizione che medici e sanitari stanno insegnando a un mondo logorato e in preda al consumismo». Al momento di preghiera ha partecipato anche il direttore amministrativo dell'ospedale Francesco Araniti che ha portato il suo saluto.

Non è la prima volta che l’arcivescovo Morosini compie gesti simili: un altro momento toccante per l’intera comunità diocesana è stato il Venerdì Santo quando la Via Crucis è terminata proprio dentro il reparto di Terapia Intensiva. Attualmente al Gom di Reggio Calabria sono ricoverati 10 pazienti in rianimazione; negli ospedali reggini ci sono 118 pazienti, mentre 18 positivi sono ricoverati presso il Centro Covid di Gioia Tauro.

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