martedì 31 gennaio 2023
Agostiniano, 67 anni, finora vescovo di Chiclayo (Perù) subentra al cardinale Ouellet che lascia dopo quasi 13 anni. Come il predecessore sarà anche presidente della Commissione per l’America Latina
L’arcivescovo Robert Francis Prevost Martinez con papa Francesco

L’arcivescovo Robert Francis Prevost Martinez con papa Francesco - Vatican Media

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Cambio della guardia al vertice del Dicastero per i vescovi, l’organismo vaticano che collabora con il Pontefice nella scelta dei pastori in buona parte del mondo. Papa Francesco ha accolto ieri la rinuncia presentata, per raggiunti limiti d’età, dal cardinale Marc Ouellet, 79 anni da compiere a giugno, e ha chiamato a succedergli monsignor Robert Francis Prevost Martinez, 68 anni a settembre, agostiniano, finora vescovo di Chiclayo in Perù, conferendogli in pari tempo il titolo di arcivescovo-vescovo emerito di Chiclayo.

Il cardinale Marc Ouellet era da quasi 13 anni alla guida del Dicastero e Prevost gli subentra anche nell’incarico di presidente della Pontificia Commissione per l’America latina. Il presule agostiniano prenderà possesso di entrambe le funzioni il prossimo 12 aprile .

Monsignor Prevost è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, negli Stati Uniti, da Louis Marius, con ascendenze francesi e italiane, e da donna Mildred Martinez, di ascendenza spagnola. Compiuti gli studi secondari nel Seminario minore dei padri agostiniani nel 1973, ha conseguito, poi, il baccellierato in scienze matematiche e filosofia all’Università di Villanova in Pennsylvania. Ha fatto la professione solenne il 29 agosto 1981.

L’anno seguente ha conseguito la licenza in teologia nella Catholic theological union di Chicago. Per le mani dell’arcivescovo Jean Jadot - pro-presidente del Segretariato per i non cristiani e già nunzio negli Usa - ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 19 giugno 1982 al Collegio Santa Monica di Roma. Si è laureato magna cum laude in diritto canonico all’ Angelicum di Roma nel 1987.

Giunto nella missione agostiniana in Perú è stato cancelliere della diocesi di Chulucanas (1985-1986). Dal 1987 al 1988 ha svolto negli Stati Uniti l’incarico di promotore della pastorale vocazionale e di direttore delle missioni del suo Ordine nella Provincia di Chicago.

Ritornato in Perú nel 1988, ha diretto il Seminario del suo Ordine in Trujillo e, nel contempo, ha insegnato Diritto canonico nel Seminario diocesano. È stato prefetto degli studi in detto Seminario e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale, nonché membro del Collegio dei consultori di Trujillo. Ha diretto anche una quasi-parrocchia nella periferia povera della città. Dopo 10 anni di ministero ininterrotto in Perú è ritornato a Chicago perché nel 1998 è stato eletto provinciale della Provincia agostiniana di Chicago.

Successivamente nel 2001 è stato eletto priore generale dell’Ordine, incarico che ha ricoperto fino al 2013 per due sessenni. In questo periodo è stato responsabile dei processi di pianificazione e direzione degli agostiniani a livello mondiale, viaggiando in diversi Paesi per partecipare a tutti i capitoli provinciali. Inoltre è stato moderatore dell’Istituto Augustinianum e responsabile delle relazioni dell’Ordine con i Dicasteri vaticani.

Il 3 novembre 2014, quando era direttore della formazione nel Convento di Sant’Agostino a Chicago, primo consigliere e vicario provinciale della Provincia Nostra Madre del Buon Consiglio, papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico, sede vacante, della diocesi di Chiclayo in Perù, assegnandogli la sede titolare di Sufar. Il 12 dicembre successivo è stato ordinato vescovo avendo come principale consacrante il nunzio James Patrick Green. Il 26 settembre 2015 è arrivata la nomina a vescovo di Chiclayo.

Nel 2018 è stato eletto e nel 2022 confermato secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana. Francesco lo aveva nominato membro della Congregazione per il clero nel 2019 e membro della Congregazione per i vescovi nel 2020. Tra l’aprile 2020 e il maggio 2021 è stato anche amministratore apostolico della diocesi di Callao. Poliglotta, oltre l’inglese, parla spagnolo, francese, italiano e portoghese. Inoltre legge il latino e il tedesco.

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