giovedì 29 giugno 2017
Il porporato australiano, oggi prefetto della Segreteria per l'economia, "è deciso fare ritorno nel suo Paese per affrontar le accuse". Non parteciperà a celebrazioni pubbliche
Il cardinale Pell (Foto Ansa d'archivio)

Il cardinale Pell (Foto Ansa d'archivio)

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Il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria per l'economia in Vaticano e già arcivescovo di Melbourne e Sydney, ha dichiarato di "rifiutare in tutto le accuse" che gli vengono rivolte di abusi sessuali, di voler tornare in Australia per difendersi dalle presunte accuse. Una presa di posizione che è arrivata davanti ai giornalisti presenti in sala stampa vaticana nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo, dopo che la polizia australiana lo ha incriminato per gravi reati sessuali.

"Il cardinale Pell deve fronteggiare diverse accuse e contestazioni multiple", ha riferito il vice commissario di polizia dello Stato australiano di Victoria, Shane Patton, precisando che nell'inchiesta sono state seguite le stesse procedure che vengono adottate nei casi di reati sessuali storici e che il cardinale "è stato trattato come ogni altro indagato".

Lo Stato di Victoria, in Australia, porta a processo il cardinale Pell con l'accusa di aver commesso in prima persona reati di pedofilia quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). Il cardinale Pell è stato chiamato a comparire in tribunale a Melbourne, in Australia, il prossimo 18 luglio.

Il Papa è stato "messo al corrente del provvedimento" a cui il cardinale Pell è sottoposto in Australia, "nel pieno rispetto delle leggi civili - si legge sul comunicato della Sala stampa della Santa Sede - e riconoscendo l'importanza che il processo possa svolgersi in modo giusto", visto che il cardinale "è deciso fare ritorno nel suo Paese per affrontar le accuse", gli ha "concesso un periodo di congedo per potersi difendere".

Sempre nella nota, la Santa Sede "esprime il proprio rispetto nei confronti della giustizia australiana che dovrà decidere il merito delle questioni sollevate. Allo stesso tempo va ricordato che il cardinale Pell da decenni ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili, ha cooperato in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission), ha appoggiato la creazione della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi". Durante l’assenza del prefetto, la Segreteria per l’economia continuerà a svolgere i propri compiti istituzionali.

Il cardinale Pell, per tutto il periodo di congedo, non prenderà parte a eventi liturgici. Lo ha fatto sapere il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke. Anche oggi dunque, in occasione della celebrazione in piazza San Pietro della Messa presieduta dal Papa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo con la benedizione dei palli, Pell non è presente.

I vescovi australiani hanno diffuso un comunicato in cui scrivono che «il cardinale ha diritto alla presunzione di innocenza, così come ogni altro membro della comunità civile, fino a che il suo caso non sarà ascoltato dalla Corte dei magistrati di Melbourne il 18 luglio". In una nota diffusa dal Sir, l'arcivescovo Mark Coleridge, vice-presidente della Conferenza dei vescovi australiani, sottolinea anche che "il cardinale ha negato ogni accusa. In passato ha costantemente cooperato con le autorità civili e la giustizia ora ha bisogno di fare il suo corso".

Chi è il cardinale George Pell?

Ordinato sacerdote nel dicembre del 1966, George Pell ha studiato teologia a Roma e filosofia della storia della Chiesa cattolica a Oxford. Ritorna in Australia nel 1972 e diventa vicario per l'istruzione nella diocesi della sua città natale e membro fondatore della Commissione per l'educazione cattolica di Vittoria. Nel maggio del 1987 è eletto vescovo di Scala e vescovo ausiliare di Melbourne.

Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Melbourne nel 1996, posizione che Pell ha mantenuto fino al marzo 2011 quando ottiene la carica di arcivescovo di Sydney. Nella sua veste di vescovo di Melbourne prima e di arcivescovo di Sidney dopo, annuncia la messa a punto del protocollo per la gestione dei reclami di abusi sessuali sui minori nell'arcidiocesi di Melbourne e sovrintende al programma della Chiesa cattolica che tratta i casi di abusi sessuali sui bambini.

Nel 2003 Woityla lo crea cardinale e Pell siede nei due conclave che eleggono prima Benedetto XVI e poi Francesco. Nell'aprile del 2013 è incaricato proprio da papa Bergoglio, assieme ad altri otto cardinali, di studiare la riforma della Curia romana entrando a far parte del Consiglio dei cardinali (C9).

Negli anni sono stati numerosi i ruoli svolti da Pell in Vaticano: per dieci anni, dal 1987 al 1997 è stato membro del comitato dei vescovi per la giustizia, lo sviluppo e la pace; dal 1990 al 2000 è stato membro della Congregazione per la dottrina della fede. Fino a oggi, prima della decisione del Papa che ha deciso di concedergli un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse, Pell era il Prefetto degli affari economici in Vaticano.


Va ricordato c'era anche un altro capo d'accusa, ossia l'avere insabbiato le denunce di abusi compiuti da altri sacerdoti a Ballarat quando Pell era vescovo ausiliare. Sia per queste accuse che per quelle più recenti, il cardinale Pell ha deciso di non avvalersi della immunità diplomatica vaticana e rispondere alla giustizia civile, comparendo, a febbraio dell’anno scorso, davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori), in collegamento video da Roma.

PRIMA AUDIZIONE DI FRONTE ALLA ROYAL COMMISSION AUSTRALIANA

SECONDA AUDIZIONE

TERZA AUDIZIONE

QUARTA AUDIZIONE

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