giovedì 8 dicembre 2016
Il cardinale Santos Abril y Castello arciprete di Santa Maria Maggiore racconta la devozione di Papa Francesco per la Vergine venerata nella Basilica papale.
(foto Osservatore Romano)

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L'8 dicembre nel pomeriggio Papa Francesco va in Piazza di Spagna per rinnovare il tradizionale atto di omaggio e di preghiera ai piedi del monumento all’Immacolata. Dopodiché raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare la Salus Populi Romani.

«Il Papa mi comunicò la sua intenzione di visitare la Basilica di Santa Maria Maggiore appena un'ora dopo la sua elezione, mentre eravamo a cena. E devo dire che questa richiesta non mi colse di sorpresa perché ne conoscevo da tempo la forte devozione mariana e in particolare a Maria Salus Populi Romani».

Il ricordo del cardinale Santos Abril y Castello va alla sera del 13 marzo 2013. A lui, in qualità di arciprete della Basilica papale dedicata alla Madonna, il neo Pontefice comunicò la sua decisione, che portò a compimento nella prima mattina del 14 marzo.

«Non mi sorprese affatto – ribadisce il cardinale, che ebbe modo di conoscere Bergoglio durante il suo impegno come nunzio apostolico in Bolivia –, anche perché mi aveva confidato anni prima che la Basilica della Salus Populi Romani era una tappa obbligata ogni volta che veniva a Roma». E dunque non devono stupire le numerose visite compiute da Papa Francesco dall'inizio del suo pontificato. «Viene in forma privata – racconta ancora Abril y Castello – ogni volta che parte e ritorna da un viaggio apostolico. Capita spesso che ci telefonino direttamente dal volo papale per avvertirci che Francesco farà tappa in Basilica durante il suo viaggio di ritorno dall'aeroporto al Vaticano».

Un gesto che «vuole porre il suo magistero sotto la protezione della Vergine, nella venerazione come Salus Populi Romani».

E anche la scelta di aprire la Porta Santa della Basilica il primo gennaio 2016 non fu una data scelta a caso, ma «si è voluto far coincidere il gesto all'interno di una festa dedicata alla Madonna – spiega il cardinale – e la prima data utile è proprio quella in cui veneriamo la maternità divina di Maria». «Aver scelto questa data che ricorda la Maternità divina di Maria, come stabilito nel Concilio di Efeso – aggiunge l'arciprete cardinale – è un po' come ritornare alle origini della Basilica stessa che venne edificata dal popolo romano proprio per venerare Maria Madre di Dio».

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