mercoledì 27 febbraio 2019
Tutto nasce nel 2015 quando Bergoglio inaugura il Giubileo della Misericordia nella capitale africana. Ai bimbi malati promette: non vi dimenticherò
Papa Francesco visita la pediatria di Bangui e promette: non vi dimenticherò! Era il 29 novembre 2015 (Ansa)

Papa Francesco visita la pediatria di Bangui e promette: non vi dimenticherò! Era il 29 novembre 2015 (Ansa)

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Il progetto di un nuovo ospedale pediatrico a Bangui voluto da papa Francesco è ormai realtà. L'elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, è in partenza per la capitale della Repubblica Centrafricana, dove sabato 2 marzo inaugurerà la nuova struttura sanitaria, ristrutturata e ampliata per volontà di Bergoglio, con un intervento finanziato dalla Santa Sede e affidato alla progettazione e alla cura dell'ospedale Bambino Gesù.

Con il cardinale saranno presenti la presidente del nosocomio romano, Mariella Enoc, e il comandante del Corpo della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, che in questi anni ha promosso varie iniziative di solidarietà e di raccolta fondi in favore della capitale della Repubblica Centrafricana, culminate nel concerto di Claudio Baglioni tenutosi il 17 dicembre 2016 nell'aula Paolo VI.

2015-2017-2019: è la sequenza cronologica della storia di un'amicizia profonda, quella che lega il Papa ai bambini di Bangui, ricorda l'Osservatore Romano. Il 29 novembre 2015, prima di inaugurare il Giubileo della Misericordia nella Repubblica Centrafricana, Francesco andò a visitare il complesso pediatrico della città. Portò con sé medicine messe a disposizione dall'ospedale Bambino Gesù e soprattutto sorrisi, parole di conforto e carezze. E una promessa: «Non vi dimenticherò».

Due anni dopo, il 12 luglio 2017, la posa della prima pietra del nuovo presidio in vista di una ristrutturazione dei locali esistenti e la realizzazione di un centro terapeutico dedicato ai bambini malnutriti. Con l'inizio dei lavori partì anche, grazie ad accordi con il Governo centrafricano, un progetto ampio e articolato, caratterizzato non solo dal sostegno materiale, ma anche da iniziative di formazione e aggiornamento del personale medico e infermieristico locale, e di educazione delle famiglie.

Si realizza quindi, in un Paese che ancora non ha trovato la pace, una promessa che si apre al futuro. Un segno concreto di speranza.

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