domenica 7 giugno 2020
Nell’ultimo libro di Chiara Amirante il racconto dell’incontro della comunità da lei fondata con il Papa. Le testimonianze dei tanti giovani che incontrando Cristo hanno trovato la liberazione
Il Papa pianta un albero a ricordo della sua visita a Nuovi Orizzonti nel settembre 2019

Il Papa pianta un albero a ricordo della sua visita a Nuovi Orizzonti nel settembre 2019 - Vatican Media

COMMENTA E CONDIVIDI

«La gioia? Non è un sentimento chiassoso, anche se a volte si esprime così. Senso dell’umorismo, pace e gioia vanno insieme… è una grazia, io non la merito ma il Signore mi aiuta». Difficile spiegare la gioia, quando ad attendere le tue parole sono centinaia di giovani che nel cuore hanno portato l’inferno e tuttora lottano quotidianamente per riconquistare la pace interiore. Ed erano in cinquecento ad ascoltare il Papa lo scorso 24 settembre, quando Francesco ha fatto un’improvvisata e ha passato l’intera giornata alla Cittadella Cielo fondata a Frosinone da Chiara Amirante, in occasione dei 25 anni della comunità Nuovi Orizzonti. Di fronte a sé aveva vite vissute e volti segnati, che pure si scioglievano in lacrime senza riserve consegnandogli le loro storie. Erano quelli che Chiara Amirante chiama «il popolo della notte, che viveva di droga, alcol, prostituzione, violenze, abusi, devianza, disperazione », ma che grazie all’incontro con Cristo «è diventato un popolo di Cavalieri della Luce», impegnato a vivere il Vangelo alla lettera per rinnovare il mondo con la rivoluzione dell’amore.

Quella giornata speciale è diventata un libro perché – spiega la stessa Chiara Amirante che lo ha scritto – «quando si fa l’esperienza di una sovrabbondanza di grazia, si sente il desiderio di condividerla con più persone possibile». Così Dio è Gioia, sottotitolo Papa Francesco incontra Nuovi Orizzonti (Libreria Editrice Vaticana/ Piemme), è un dono a chi non c’era, una sorta di cronistoria di quelle sette lunghe ore passate con Francesco, che dopo aver celebrato la Messa e ascoltato i ragazzi, aveva scelto il silenzio davanti alle loro storie: «Mi hanno dato una cartella con le vostre domande – aveva dichiarato – ma se io rispondessi a quelle domande sarebbero parole, parole, parole, come cantava la grande Mina, e credo che sarebbe come sporcare la sacralità di quello che voi avete detto: perché voi non avete detto parole, avete detto vite».




Un libro che racconta la visita di papa Francesco alla comunità Nuovi Orizzonti con un’intervista inedita al Pontefice, le sue riflessioni rivolte ai giovani, alcune sue meditazioni. Un percorso spirituale alla scoperta della gioia con le testimonianze portate al santo padre da alcuni giovani accolti in comunità, gli interventi di amici di nuovi orizzonti presenti a questo lungo e significativo incontro, Nek, Andrea Bocelli, Matteo Marzotto, Fabio Fazio, e alcune condivisioni di Chiara Amirante su come vivere nella gioia piena anche nei momenti più difficili.
È questo il contenuto del libro «Dio è gioia. Papa Francesco incontra Nuovi Orizzonti», pubblicato dalla Libreria editrice vaticana (Lev). Il libro, che ha 208 pagine e costa 16,90 euro, è uscito in libreria lo scorso 19 maggio.

Nel nuovo libro di Chiara c’è l’intensità di quelle testimonianze, colme di dolore ma soprattutto di speranza, miracolose per chi le legge “da fuori”, perché «se la scoperta della gioia piena è stata possibile per loro, certamente lo è anche per te», avverte l’autrice. Il volume, arricchito da una breve intervista a Francesco dopo il suo incontro alla Cittadella Cielo, riporta i racconti toccanti di quei testimoni, le parole che il Papa ha rivolto loro chiamandoli uno a uno per nome, la sua omelia, le risposte cha da oltre trent’anni la stessa Amirante offre a chi nel cuore ha la morte, e infine le impressioni di personaggi come i cantanti Andrea Bocelli e Nek, il giornalista Fabio Fazio, l’imprenditore Matteo Marzotto, tutti in modo diverso ormai parte della famiglia di Nuovi Orizzonti e quel giorno “infiltrati” speciali (l’espressione è di Bocelli) nella grande festa. Se nel mondo sono ormai 700mila i “Cavalieri della Luce” di Nuovi Orizzoni impegnati a portare la speranza nelle situazioni più drammatiche, la stessa Amirante intervista Francesco su come proporre la gioia a chi dalla sua croce è schiacciato: «Io direi di non preoccuparsi mai di custodire la gioia, nei casi in cui la croce è pesante», è la risposta, «ma di lasciare che sia il Signore a custodirci, aprire il cuore e dire: Signore, non ce la faccio, fallo tu.

Questa è la preghiera». Sono giovani ma hanno spacciato e assunto droga, hanno subìto e operato ogni più bassa violenza, hanno fatto e si sono fatti del male, hanno provato a morire e a uccidere, trascinati da un miraggio di autosufficienza che alla fine tradisce sempre. Eppure con quale purezza hanno aperto il cuore a quel Papa non giudicante che ascoltava in silenzio il loro eroismo, fatto di cadute rovinose ma poi della forza di rialzarsi. «Tu, Mirko, sei il campione – ha detto a uno di loro, e il libro annota ogni parola – un collezionista di lotte diverse fino alla sconfitta più bella», quando ha domato l’orgoglio e piegato le ginocchia. «A un certo punto avete sentito uno sguardo che non era come gli altri, era quello soltanto e ti ha guardato con amore. Anch’io conosco quello sguardo».

Tanti altri i momenti intimi in cui Francesco si è immerso in quel popolo di ragazzi e ragazze che, partendo dalla feroce concretezza delle loro biografie, ci dimostrano che risorgere è possibile a tutti. Perché «voi non avete fatto un corso di indottrinamento – ha sottolineato il Papa – o uno di questi corsi che amano gli imprenditori, “Come vincere nella vita” o “Come guarirmi dalla nevrosi”… no, voi siete stati chiamati, guardati, vinti, accarezzati da Gesù». Tra i più stupiti, Fabio Fazio, che nel libro commenta con pudore e in punta di piedi («sono in cammino, mi sento inadeguato»): «Ogni storia di vita a Nuovi Orizzonti è un miracolo che investe coloro che tu diresti perduti, quelli che sui marciapiedi cerchi di scansare. Proprio loro ti regalano, con la loro esperienza così sincera, il valore di parole che spesso pronunciamo distrattamente: redenzione, perdono, accoglienza, ascolto».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: