mercoledì 15 gennaio 2020
Giurista, 67 anni, da 27 in Segreteria di Stato, è stata incaricata da Papa Francesco di seguire il settore multilaterale. La sua prima intervista: segno di attenzione nei confronti delle donne
Francesca Di Giovanni

Francesca Di Giovanni - Siciliani

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Papa Francesco ha nominato Francesca Di Giovanni, 67 anni, nuova sotto-segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati, incaricandola di seguire il settore multilaterale. Si tratta di una designazione importante per un duplice motivo. Da una parte segnala l’importanza che la Santa Sede annette alla diplomazia multilaterale proprio in una fase storica in cui questo prezioso strumento di dialogo e di pace viene messo in discussione.

Dall’altra conferma il desiderio di papa Francesco di conferire anche ad esponenti del gentil sesso incarichi dirigenziali, laddove, come in questo caso, non è necessaria la potestas ordinis legata alla consacrazione sacerdotale.

Quella di sottosegretario per il multilaterale è infatti una carica nuova nell’ambito della Segreteria di Stato, che va ad affiancarsi a quella dell’altro sottosegretario – attualmente è il monsignore polacco Miroslaw Wachowski - che d’ora in poi si occuperà principalmente del settore della diplomazia bilaterale. Mentre la neonominata è la prima donna a ricoprire un ruolo dirigenziale nella Segreteria di Stato.

Di Giovanni, 67 anni a marzo, da quasi 27 in Segreteria di Stato, è nata a Palermo e si è laureata in Giurisprudenza. Ha completato la pratica notarile e ha lavorato nell’ambito del settore giuridico-amministrativo presso il Centro internazionale dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari). Dal 15 settembre 1993 lavora come officiale nella Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Ha svolto il suo servizio sempre nel settore multilaterale, soprattutto per quanto riguarda temi concernenti i migranti e i rifugiati, il diritto internazionale umanitario, le comunicazioni, il diritto internazionale privato, la condizione della donna, la proprietà intellettuale e il turismo.

In una intervista concessa a Vatican News e a L’Osservatore Romano la Di Giovanni ha spiegato che il settore multilaterale “tratta dei rapporti che riguardano le organizzazioni inter-governative a livello internazionale e comprende la rete dei trattati multilaterali, che sono importanti perché sanciscono la volontà politica degli Stati riguardo ai vari temi concernenti il bene comune internazionale: pensiamo allo sviluppo, all’ambiente, alla protezione delle vittime dei conflitti, alla condizione della donna, e così via”.

Per la nuova sottosegretario la scelta papale di chiamare una donna in questo incarico è “una decisione innovativa, certamente, che, al di là della mia persona, rappresenta un segno di attenzione nei confronti delle donne”. “Ma – aggiunge - la responsabilità è legata al compito, più che al fatto di essere donna”. Papa Francesco nell’omelia del 1° gennaio ha affermato che “la donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace”.

Prendendo spunto da queste parole la Di Giovanni manifesta la volontà di “poter contribuire a che questa visione del Santo Padre si possa realizzare, con le altre colleghe che lavorano in questo settore in Segreteria di Stato, ma anche con altre donne – e sono tante – che operano per costruire la fraternità anche in questa dimensione internazionale”.

Sottolineando “l’attenzione del Papa verso il settore multilaterale, che oggi è messo in discussione da alcuni, ma che ha una funzione fondamentale nella comunità internazionale”. Di qui la speranza, espressa dalla nuova sottosegretario ai media vaticani, che il suo “essere donna possa riflettersi positivamente in questo compito anche se sono doni che riscontro certamente anche nell’atteggiamento” dei “colleghi di lavoro uomini”.

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