sabato 21 giugno 2014
​Amava l’eremo di Montecastello, il cardinal Martini. Gli piaceva salire a quella casa di spiritualità incastonata fra cielo e terra, posta su un promontorio roccioso a picco sul lago di Garda, e ritirarsi in preghiera e meditazione.
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Amava l’eremo di Montecastello, il cardinal Martini. Gli piaceva salire a quella casa di spiritualità incastonata fra cielo e terra, posta su un promontorio roccioso a picco sul lago di Garda, e ritirarsi in preghiera e meditazione. Periodicamente ci ritornava con i vescovi lombardi, a condividere l’esperienza degli esercizi spirituali. Ad accoglierli, un’opera della diocesi di Brescia fondata nel 1950 per iniziativa di Pierino Ebranati (1885-1959), laico di Salò impegnato nella formazione di giovani e adulti attraverso la via privilegiata degli esercizi spirituali. Quella casa di preghiera, rinnovata fra il 1993 e il 1997, sorge accanto all’antico santuario della Madonna di Montecastello, risalente al IX secolo.Ebbene: il 4 luglio prossimo l’eremo verrà intitolato a Carlo Maria Martini. Accadrà nell’ultimo giorno di esercizi spirituali dei vescovi lombardi. Un omaggio al cardinale gesuita e biblista, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, che fu autorevole, ascoltato maestro della Parola di Dio perché, anzitutto, autentico e appassionato discepolo della Parola.Proprio così, «Discepolo della Parola», s’intitola lo scritto di don Virginio Pontiggia – sacerdote ambrosiano, negli anni ’90 segretario personale di Martini – raccolto in una pubblicazione realizzata in vista dell’intitolazione del 4 luglio. Nello stesso volume, i contributi di riflessione e testimonianza di altri autori: il vescovo di Brescia Luciano Monari; il vicario generale di Milano, vescovo Mario Delpini; i sacerdoti bresciani Franco Frassine e Pier Antonio Lanzoni; lo storico Alberto Monticone. Pagine per ricordare Martini, ma anche altri amici dell’eremo (come Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, ritratto in una foto assieme ai fratelli, a Montecastello, negli anni dell’episcopato milanese); altre pagine sono dedicate alla storia dell’eremo, alla sua realtà attuale, al servizio prezioso svolto dai volontari. Infine il «grazie» vergato dalla piccola comunità dell’eremo: il direttore, don Dino Capra, e le suore Pieranna Caravaggi e Vincenza Scarpari delle Dorotee di Cemmo. Responsabile del santuario, lo ricordiamo, è invece il parroco di Tignale (Brescia), nel cui territorio si trova Montecastello. Sempre in vista dell’intitolazione, ecco la posa di alcuni pannelli. In questo modo, con Martini, verranno ricordati il fondatore della casa, Ebranati, e l’architetto responsabile del restauro, Raoul Rabolli.È viva e feconda, la memoria del cardinal Martini. Come mostrano altri gesti e iniziative: si pensi al concerto (il Requiem di Verdi) che si terrà mercoledì 25 giugno nel Duomo di Milano, o alla seconda edizione del Martini International Award recentemente presentato. Ma il segno più eloquente resta il flusso costante di fedeli e pellegrini, raccolti in preghiera alla sua tomba, in Duomo.
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