lunedì 23 giugno 2014
​La Conferenza episcopale italiana ha elaborato gli Orientamenti per l'annuncio e la catechesi (IL TESTO): coinvolgimento delle famiglie, formazione degli evangelizzatori e attenzione agli adolescenti. (Riccardo Maccioni)
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La fede cristiana non è un insieme di norme, neppure una semplice "morale", nasce dall’incontro con una Persona, con la p maiuscola. Non a caso si intitolano "Incontriamo Gesù" gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi appena elaborati dalla Cei. Un testo ampio e articolato che si propone di orientare la pastorale, aiutandola – scrive il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco – «a ridefinire i suoi compiti all’interno dell’azione evangelizzatrice della Chiesa, intesa come orizzonte e processo». Il documento, sancito dal voto della 66ª Assemblea Generale dei vescovi italiani, viene presentato a Bari, al Convegno nazionale dei direttori degli Uffici catechistici diocesani, da monsignor Marcello Semeraro presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede l’annuncio e la catechesi, commissione che l’ha redatto. Il titolo "Incontriamo Gesù" – sottolinea ancora Bagnasco nell’introduzione – «esprime sinteticamente l’obiettivo cui tende la formazione cristiana: l’incontro di grazia con Gesù. Il verbo posto alla prima persona plurale sottolinea (come nei simboli di fede) la dimensione ecclesiale di questo incontro, intendendo mostrare sia la dimensione del discepolato sia la dinamica della testimonianza». Ecco allora l’importanza che nell’iter di stesura del testo, la base di consultazione sia stata particolarmente ampia, facendo tesoro degli insegnamenti dei vescovi e del magistero "catechistico" degli ultimi Pontefici, dagli Orientamenti pastorali della Cei all’Evangelii nuntiandi, dalla Catechesi tradendae alla Novo millennio ineunte e alla Fides et ratio, dalla Deus caritas est alla Lumen fidei, alla Evangelii Gaudium. Non si tratta però di riscrivere il Documento di base (Db) per il Rinnovamento della catechesi del 1970, tantomeno di sostituirlo. Piuttosto i nuovi Orientamenti vogliono aiutare la Chiese a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II e a quarantacinque dal Db, a rafforzare – aggiunge il cardinale Bagnasco – «una comune azione pastorale nell’ambito della catechesi ed uno slancio comune nell’annuncio del Vangelo». Quattro le caratterizzazioni fondamentali del documento che richiama in primis l’assoluta precedenza della catechesi e della formazione cristiana degli adulti, e, all’interno di essa, del coinvolgimento delle famiglie nella catechesi dei piccoli. Secondo punto di speciale interesse è l’ispirazione catecumenale della catechesi con una esplicita attenzione all’Iniziazione cristiana degli adulti (Catecumenato). Grande attenzione anche alla formazione di evangelizzatori e catechisti e alla proposta di fede rivolta ai preadolescenti, agli adolescenti ed ai giovani, in continuità con la catechesi per l’Iniziazione cristiana ma anche in considerazione della realtà di "nuovi inizi" esistenziali. Detto in altre parole il documento promuove l’impegno di tutte le comunità e di ciascuna delle sue componenti, per aiutare ogni persona ad incontrare davvero Gesù, guidandola a sperimentare la gioia della fede, a testimoniare la vita buona di chi ha abbracciato il Vangelo.
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