giovedì 1 febbraio 2024
In vista del 19° anniversario della morte del fondatore don Giussani e dei 70° della fondazione del movimento, papa Francesco ha voluto inviare una lettera agli aderenti
L'udienza del Papa all'arcivescovo Santoro e al presidente della Fraternità di Cl Prosperi

L'udienza del Papa all'arcivescovo Santoro e al presidente della Fraternità di Cl Prosperi - Vatican Media

COMMENTA E CONDIVIDI

Il movimento Comunione e Liberazione compie 70 anni e papa Francesco ha voluto far sentire la propria vicinanza con un messaggio inviato al presidente della Fraternità Davide Prosperi e al vescovo Filippo Santoro, che lo scorso 15 gennaio erano stati ricevuti in udienza privata dal Papa. «Gli abbiamo raccontato i passi percorsi dalla Fraternità e dai Memores Domini in questo ultimo anno» spiega il presidente Prosperi presentando la missiva del Papa. Un percorso di cambiamento e rinnovamento interno che sta impegnando il movimento a ogni livello.

E proprio a questo rinnovamento fa riferimento la lettera di Francesco a Cl, che ringrazia anche «per l'opera di evangelizzazione e di carità nei confronti degli uomini e delle donne di oggi». Il Papa scrive di essere confortato nel «vedere come il movimento ha accolto in modo serio e disponibile le parole che vi ho rivolto durante l'udienza del 15 ottobre 2022, nonché quelle del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Vi incoraggio a proseguire su questa strada». In quella occasione il Papa - che ricordava con Cl il centenario della nascita del fondatore don Luigi Giussani - aveva invitato il movimento a restare fedele al carisma del fondatore anche in una fase di cambiamento. Un invito che si è poi concretizzato in un'opera di ripensamento interno al movimento stesso.

Ora papa Francesco, mentre sottolinea positivamente i passi compiuti, rivolge un nuovo invito agli aderenti al movimento. «Vi raccomando di avere cura dell'unità tra voi; essa sola, infatti, nella sequela dei pastori della Chiesa, potrà essere nel tempo custode della fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani». E per farlo, sottolinea in un altro passaggio della lettera il Pontefice, «occorre andare oltre interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti, che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso. La incoraggio, perciò, insieme ai suoi collaboratori, a continuare il lavoro intrapreso che mira a preservarne una visione integrale», sottolineando che «il cammino educativo proposto, sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti e a proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: