domenica 24 febbraio 2019
La denuncia degli esorcisti dal 15° corso di formazione organizzato dal centro regionale “Giovanni Paolo II” della Chiesa siciliana
Fra’ Palilla: oggi chi è in difficoltà spesso vive in solitudine e così si aggrappa a qualunque cosa. NELLA FOTO Un libro utilizzato dagli esorcisti nel loro ministero / Siciliani

Fra’ Palilla: oggi chi è in difficoltà spesso vive in solitudine e così si aggrappa a qualunque cosa. NELLA FOTO Un libro utilizzato dagli esorcisti nel loro ministero / Siciliani

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Il virus dell’occultismo è dilagante e non sembra esagerato parlare di una 'industria della magia'. È proprio questa, infatti, una delle strade che, per via diretta (praticando esoterismo) o indiretta (persone che vengono consacrate a Satana da parenti, oppure ricevono fatture malefiche), rischia di aprire la porta all’azione straordinaria del demonio. Lanciano l’allarme gli esorcisti di Sicilia, riuniti per tre giorni a Pergusa, in provincia di Enna, per il 15° corso di formazione organizzato dal centro regionale “Giovanni Paolo II”, voluto dalla Conferenza episcopale siciliana.

Una full immersion nei temi con cui una quarantina di coloro che hanno ricevuto dai propri vescovi l’incarico di svolgere questo particolarissimo ministero all’interno della Chiesa devono confrontarsi quotidianamente. La diffusione della magia, dell’esoterismo tra i giovani di oggi e di nuove forme di religiosità, ma anche la necessità di una evangelizzazione costante sono stati gli argomenti su cui si è soffermato durante le varie relazioni padre Benoit Domergue, esorcista esperto e noto in tutta Europa. A fare il punto delle emergenze con cui devono confrontarsi gli esorcisti è fra’ Benigno Palilla, dei Frati minori rinnovati, pioniere nella formazione dei confratelli e alla guida del Centro regionale “Giovanni Paolo II”.

«Come possiamo spiegarci il fatto che, in un’epoca che si distingue per uno sviluppo così ricco del pensiero scientifico e razionale, si constata una diffusione tanto larga di attività di tipo magico-occultista – si domanda –? Le ragioni sono numerose. Perché si sta attraversando un momento difficile, perché uno ha subito qualche grave torto, perché si vive nella solitudine e nell’impossibilità di comunicare e ci si aggrappa a qualunque cosa pur di risolvere i problemi.

Ma anche perché i mezzi di comunicazione, la musica, i fumetti con contenuto occultistico, rappresentano un ponte con questo mondo, con cui si tenta di colmare la sensazione di vuoto che uno avverte. Il virus dell’occultismo si diffonde soprattutto perché la società manca di anticorpi per affrontarlo.

Manca la fede, c’è un vuoto di evangelizzazione che non permette ai fedeli di assumere un atteggiamento critico dinanzi alle proposte che rappresentano un surrogato del vero senso religioso». Una diffusione, molto più ampia dei casi di possessione diabolica, che mettono in discussione l’identità stessa del cristianesimo e del suo annuncio agli uomini di oggi. Il tema dell’esoterismo deve essere affrontato dagli operatori pastorali e dai sa- cerdoti che «facciano un’opera intelligente di evangelizzazione che metta in guardia i fedeli e li illumini sui pericoli di un modo sbagliato di concepire il cristianesimo» sottolinea fra’ Benigno.

Un altro aspetto su cui tenere alta la guardia, secondo gli esorcisti, è la diffusione dell’esoterismo tra i giovani, anche attraverso determinati tipi di giochi di ruolo, anche videogame, dove l’individuo si smarrisce tra reale e virtuale, in un mondo totalmente immaginario. Il rigore e la prudenza, nell’esercizio del ministero dell’esorcismo, contro una deriva pericolosa del fai-da-te, sono fondamentali. Davanti ai segni di possibili vessazioni e possessioni, l’esorcista autorizzato dal vescovo deve agire «accertandosi sempre prima, con la collaborazione di professionisti, che non si tratti di malattie psichiche, ma reale presenza del maligno – sottolinea fra’ Benigno –. Nell’esercizio del ministero bisogna esprimere la fede della Chiesa, non un atto di magia, e non ammettere mezzi di comunicazione sociale».

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