martedì 30 maggio 2023
Domani la conclusione del mese di maggio nel segno della preparazione all'Assemblea di ottobre. Protagonisti i santuari. Dalla Cei un libretto per favorire le celebrazioni
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Nei momenti di difficoltà, ma anche quando si devono prendere decisioni importanti. Nelle circostanze destinate a incidere nella vita personale e comunitaria viene più facile rivolgersi alla madre. Vale anche per il cammino spirituale che in questo periodo significa Sinodo, nell’intrecciarsi delle varie fasi in cui si dipana. Ecco allora la richiesta avanzata dal Papa. Mercoledì prossimo, cioè domani – ha detto Francesco domenica scorsa al Regina Coeli – a conclusione del mese di maggio, nei Santuari mariani di tutto il mondo sono previsti momenti di preghiera a sostegno dei preparativi alla prossima Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi». Chiediamo alla Vergine Maria – ha aggiunto il Pontefice – «che accompagni questa importante tappa del Sinodo con la sua materna protezione. E a lei affidiamo anche il desiderio di pace di tante popolazioni in tutto il mondo, specialmente della martoriata Ucraina».

Da sempre del resto i santuari, in larga parte sono dedicati alla Madonna, rappresentano un avamposto dell’annuncio dell’amore di Dio. Sono «cliniche dello spirito», per usare una definizione di Paolo VI, dove chi ha bisogno di cura per la propria anima può trovare la medicina, o almeno la ricetta per procurarsela. Nei Santuari – recita il Codice di diritto canonico al numero 1234 – «si offrano ai fedeli, con maggior abbondanza i mezzi della salvezza, annunziando con diligenza la parola di Dio, incrementando opportunamente la vita liturgica, soprattutto con la celebrazione dell’Eucareitia e della penitenza, come pure coltivando le sane forme della pietà popolare». Non a caso papa Francesco ha più volte “ingaggiato” questi luoghi sacri per accompagnare momenti della storia recente particolarmente complicati. Basti pensare alla consacrazione, l’anno scorso, di Russia e Ucraina al cuore immacolato di Maria o tornare al 2021 quando divenne un coro che unì il mondo per invocare la fine della pandemia. Come si ricorderà, durante l’intero mese di maggio, trenta santuari scelti tra i più popolari, guidarono uno al giorno, la preghiera del Rosario, trasmessa ogni sera alle 18 dai canali ufficiali della Santa Sede. In questo modo i cinque continenti si unirono in una staffetta dello spirito, il cui obiettivo era lo stop alla diffusone del Covid, impegnandosi a lavorare insieme, uomini e donne del mondo, per aiutare chi stava male. Adesso, in questo 2023, lo scopo è sostenere il “camminare insieme” della Chiesa. La sollecitazione arriva dalla Segreteria generale del Sinodo che chiede di predisporre una celebrazione «per sensibilizzare il popolo di Dio sull’importanza del processo sinodale e porlo, insieme ai lavori dell’Assemblea generale dei vescovi, sotto la speciale protezione della Madonna».

Concretamente si tratta di promuovere «un momento di intensa preghiera che esprimerà la bellezza della religiosità popolare intorno ai santuari mariani», scelti per ogni Paese dalle singole Conferenze episcopali. La celebrazione, inoltre, «dovrà favorire la partecipazione delle diverse vocazioni ecclesiali (laicale, sacerdotale, vita consacrata)».

In Italia l’Ufficio liturgico nazionale ha preparato un Libretto con una proposta per la celebrazione. Un testo agile (scaricabile dal sito www.chiesacattolica.it) in cui, tra l’altro, vengono proposte le litanie lauretane e la preghiera, composta dallo stesso Pontefice che Francesco recitò il 31 maggio 2013 in piazza San Pietro. Sulla copertina del libretto un volto della Vergine disegnato da Mimmo Paladino, artista le cui tavole, tra l’altro, arricchiscono il nuovo Messale Romano pubblicato dalla Cei nel 2022. Perché l’arte, la bellezza, possono favorire la preghiera. Anzi, qualche volta sono la sua lingua, il suo vocabolario.

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