venerdì 5 giugno 2020
Al via la quinta edizione, anche se «virtuale» causa Covid-19, di una manifestazione partita da Belluno e allargatasi a decine di diocesi lungo tutta la Penisola
La passata edizione della Notte bianca delle chiese

La passata edizione della Notte bianca delle chiese

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Die Lange Nacht der Kirchen, ovvero la lunga notte delle chiese, è un’iniziativa nata in Germania nei primi anni del nuovo millennio e quasi subito allargatasi alla vicina Austria, dove ha incontrato un notevole successo. È una specie di “notte bianca” che vede coinvolte non città o quartieri, ma parrocchie e comunità cristiane (cattoliche, protestanti o ortodosse, l’approccio è ecumenico) che per una notte tengono aperti i propri edifici di culto dove vengono organizzate iniziative a cavallo tra spiritualità e cultura. Un modo – nell’intenzione degli organizzatori – di rinsaldare il contatto tra le chiese e gli scampoli di società in cui sono inserite. E un’occasione data soprattutto ai lontani per fermarsi a riflettere sulle grandi questioni dell’esistenza e sul messaggio cristiano. Un invito a tutti a entrare in chiesa, insomma: in Austria l’anno scorso sono state 340mila le persone che lo hanno fatto, partecipando alla nottata tenutasi a fine maggio.

Dall’Austria l’idea è passata anche più a sud, in Alto Adige ma non solo. Nel 2016 l’associazione di promozione culturale Bellunolanotte ha iniziato a proporre il format a livello locale, cioè in diocesi di Belluno Feltre, partendo da quattro chiese, poi la stessa associazione è riuscita a coinvolgere un numero crescente di diocesi: nell’edizione 2019 erano quasi 90, dal Veneto alla Sicilia, con 150 chiese che hanno aperto i battenti nella notte. Nella giornata e nella serata odierne il tutto si ripeterà, anche se ovviamente l’edizione 2020 è all’insegna delle misure anti Covid, per cui «La lunga notte delle chiese» riguarderà in- stallazioni, presentazioni e attività varie trasmesse online, nella modalità divenuta quasi ovunque sostitutiva degli incontri a rischio assembramento. Una versione minimale ma che pure ha un suo impatto e permette comunque di non interrompere un’esperienza che si stava mostrando in crescita. Il tema conduttore di quest’anno è la «Bellezza», con una domanda in particolare a fare da spunto di riflessione: «Da quale bellezza mi lascio ferire?».


Al via la quinta edizione, anche se «virtuale» causa Covid-19, di una manifestazione partita da Belluno e allargatasi a decine di diocesi lungo tutta la Penisola. Arte e spiritualità per riflettere e contemplare

Le iniziative in programma sono raccolte sul sito lunganottedellechiese.com. Diversi i concerti – in genere materiale d’archivio che viene riproposto – ma al centro delle proposte è l’arte figurativa. Si va dalla visita guidata della Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua, chiesa del VI secolo onusta di storia e fede, i cui “segreti” vengono svelati da don Francesco Duonnolo in un video registrato; alla scoperta della cupola della Cattedrale di Piacenza affrescata dal Guercino (in diretta stasera sulla piattaforma Zoom, con obbligo di iscrizione preventiva); alla contemplazione della «Madonna in trono, bambino e angeli musicanti» nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Castelsardo (provincia di Sassari, diocesi di Tempio Ampurias), opera del Maestro di Castelsardo, importante artista iberico di fine Quattrocento. La «Lunga notte delle chiese» gode del patrocinio del Pontificio Consiglio della cultura, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Senato della Repubblica e delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, oltre che del Comune di Belluno.

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