sabato 20 gennaio 2024
In occasione della festa del patrono della città lombarda, a 1650 anni dall'ordinazione episcopale, il cardinale segretario di Stato vaticano, si è soffermato sull'attualità della sua figura
Parolin e Malvestiti nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano

Parolin e Malvestiti nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano - .

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Tra un vescovo e la sua gente c'è «una relazione personale profonda, una conoscenza del cuore, propria di chi ama ed è amato, di chi è fedele e sa di potersi fidare»: a ricordarlo nei giorni scorsi a Lodi è stato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha partecipato a Lodi alle celebrazioni per il patrono della città e della diocesi lombarda, san Bassiano.

Ad aprire gli eventi è stato il vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti: «Bassiano arrivò qui, - ha spiegato il presule in un passaggio della sua omelia - nel territorio che si trova alla confluenza tra Po, Adda, Lambro e Sillaro, e raccolse il testimone dei martiri Nabore e Felice per gettare le basi della fede cristiana nel Lodigiano: invitò infatti a una accoglienza sempre più consapevole della Rivelazione che rende beati coloro che ascoltano le promesse del Vangelo».

Parolin nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano

Parolin nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano - .

Nel giorno della festa liturgica del santo (il 19 gennaio), poi, la celebrazione in Cattedrale presieduta da Parolin e concelebrata dal vescovo Malvestiti, dal cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, e da altri vescovi lombardi, dall’arcivescovo nativo della diocesi di Lodi Rino Fisichella, dal vescovo emerito Giuseppe Merisi e dal vescovo di Mondovì Egidio Miragoli, che per molti anni è stato parroco a Lodi. E poi i sacerdoti della diocesi di Lodi, tra cui monsignor Paolo Braida, capo ufficio nella Segreteria di Stato del Vaticano, i canonici della Cattedrale, i vicari e i parroci di tutto il territorio. Non sono mancate le autorità civili e militari, e i fedeli a riempire tutta la Cattedrale: il cardinale Parolin ha portato ai presenti il saluto e la benedizione del Papa «in questa particolare circostanza di vita della vostra diocesi», che ricorda i 1650 anni dall’ordinazione episcopale di Bassiano, suo fondatore.

Malvestiti all’inizio della celebrazione ha ricordato papa Francesco e il legame che legava Bassiano ai successori di Pietro, e che oggi prosegue «in una comunione di verità e amore con la Chiesa di Cristo». «I tempi sono cambiati da allora, - ha spiegato il cardinale Parolin durante l’omelia - ma la Parola di Dio risuona con la stessa potenza, Bassiano ha sicuramente meditato sulle stesse pagine che abbiamo letto oggi». Si tratta delle pagine del libro di Ezechiele, degli Atti degli apostoli, del Vangelo di Giovanni.

Parolin nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano

Parolin nella Cattedrale di Lodi per la festa di san Bassiano - .

Il cardinale ha poi chiarito la natura profonda del rapporto tra il pastore e il suo gregge: «Non si tratta di una conoscenza intellettuale, ma di una relazione personale profonda, di una conoscenza del cuore, propria di chi ama ed è amato, di chi è fedele e sa di potersi fidare» ha spiegato, affermando che «questo rapporto si manifesta nella preghiera interiore che si sviluppa dai cuori semplici».

Proprio attraverso la preghiera, il cristiano coglie la verità del Salmo 23: «Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza». Il cardinale Parolin ha riletto più volte il salmo, invitando anche i fedeli a ripeterla perché diventi conforto nelle difficoltà. Difficoltà che non mancano, come hanno evidenziato sia il vescovo Malvestiti che il cardinale Parolin, andando con il pensiero alla Terra Santa, all’Ucraina e a tutte le altre guerre troppo facilmente dimenticate.

Il cardinale Parolin ha concluso l’omelia invocando la preghiera di San Bassiano per il popolo laudense e per il mondo intero, chiedendo unità e pace «in quest’ora così tribolata che sembra non finire mai», con la speranza di diventare «un solo gregge», promuovendo «la vita vera che inizia qui ma finisce nell’eternità».

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