martedì 21 marzo 2023
Il patriarca Moraglia ai 1.900 ragazzi delle scuole medie, pellegrini nella città culla del francescanesimo: «Ci avete ricordato che annunciare il Vangelo è trasmettere la gioia di un incontro»
Da Venezia ad Assisi, così San Francesco attrae i giovanissimi
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Si è concluso domenica il pellegrinaggio ad Assisi di 1.900 ragazzi delle scuole medie organizzato dal patriarcato di Venezia. Tre giorni dedicati alla conoscenza di altrettanti testimoni della fede: due santi colonne della Chiesa negli ultimi 800 anni, Francesco e Chiara, e un beato morto all’età grosso modo dei giovanissimi pellegrini veneti, praticamente loro contemporaneo, sepolto ad Assisi pur essendo vissuto prevalentemente a Milano, cioè Carlo Acutis. Il momento conclusivo della tre giorni è stata la celebrazione eucaristica presso la Basilica superiore di San Francesco, presieduta dal patriarca Francesco Moraglia.

«Vi ringrazio cari ragazzi perché ci avete dato l’occasione di ricordare che annunciare il Vangelo è trasmettere la gioia di un incontro» ha detto Moraglia nella sua omelia, «il pellegrinaggio è l’unione di tre presenze: quella di Gesù che vi ha chiamati, quella del vostro sì, che avete deciso di aderire numerosi, quella infine di chi vi sta accanto. Il pellegrinaggio infatti è testimonianza ed esperienza di vita ecclesiale: nelle prossime settimane continuate a condividere le esperienze che avete compiuto in questi giorni».

«Dio ha un progetto anche per ciascuno di voi – ha detto ancora il patriarca – san Francesco si è convertito in un percorso, in un cammino. Ha incontrato il lebbroso, ha ascoltato il Crocefisso di San Damiano, ha scelto di spogliarsi dei beni paterni, ha scelto di vivere a Rivotorto e poi ha frequentato l’Eremo delle Carceri. Infine nel luogo detto Porziuncola ha sentito la chiamata a vivere in povertà».

Sempre Francesco «pone l’inizio del suo cammino come una conversione traumatica. Non sceglie il commercio, non sceglie di continuare a fare il cavaliere, rompe con le feste. Rompe con tutto questo. Diventerà l’uomo delle 5 quaresime all’anno. Francesco infatti è una sorta di problema, è una provocazione per la Chiesa, perché ci dice come il carisma sia difficile da vivere con fedeltà. Il vero protagonista nella vita è stato il Signore misericordioso. La santità di Francesco viene dal Signore e si è sviluppata proponendo una sapienza che va oltre alla sapienza degli uomini. Per questo la testimonianza di Francesco può essere un riferimento importante per noi: Venezia guardi alla testimonianza e alla spiritualità di san Francesco da cui possono venire rinnovamento e freschezza».

Al termine della Messa i ragazzi insieme a Moraglia e ai sacerdoti presenti hanno realizzato un breve video per salutare papa Francesco e ringraziarlo per i suoi 10 anni di servizio alla Chiesa universale.

I ragazzi sono stati accolti ad Assisi dal padre custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, e dalla sindaca della città Stefania Proietti. «Siamo particolarmente lieti dell’entusiasmo che le parrocchie respirano» aveva detto prima della partenza don Riccardo Redigolo, direttore della Pastorale dei ragazzi. La tre giorni ha pienamente confermato i buoni auspici. (Red.Cath.)

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