giovedì 26 marzo 2020
Da Nord a Sud del Paese gli atti di affidamento e le consacrazioni all’Immacolata. Accompagnati da voti e opere di carità. I vescovi invocano la Madre di Dio per vincere la pandemia e le paure
L'affidamento a Maria Patrona della diocesi di Lucera-Troia

L'affidamento a Maria Patrona della diocesi di Lucera-Troia - Diocesi di Lucera-Troia

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Ha ragione il cardinale Gualtiero Bassetti quando ricorda che «nei momenti di calamità e di difficoltà» l’Italia «si è sempre rivolta alla Madre del Signore invocando il suo aiuto». Le parole del presidente della Cei risuonano nella Cattedrale di Perugia, vuota, di fronte alla Madonna delle Grazie, dipinto caro alla pietà popolare umbra che è al centro della novena “in tempo di grave necessità” voluta dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve fino al 3 aprile. «La Vergine – spiega Bassetti – è una creatura umana come noi, ma Dio l’ha resa onnipotente per grazia. Tutto ciò che lei chiede al Signore le viene concesso». E adesso l’intero Paese la supplica per essere liberato dal coronavirus. Del resto nelle litanie lauretane è definita «salute degli infermi» e «consolatrice degli afflitti».

Il cardinale Bassetti davanti alla Madonna delle Grazie nella Cattedrale di Perugia

Il cardinale Bassetti davanti alla Madonna delle Grazie nella Cattedrale di Perugia - Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve

Con la Madonna l’Italia ha uno speciale legame. Profonda la devozione mariana che unisce le regioni, come dimostrano santuari, chiese, cappelle, edicole che si trovano in ogni angolo. E la Penisola continua a mettersi sub tuum praesidium (sotto la tua protezione), stando all’antica invocazione del terzo secolo. Accade anche in questi giorni a cavallo della solennità dell’Annunciazione del Signore, celebrata mercoledì. Da Nord a Sud i vescovi stanno consacrando le loro terre alla Madre di Dio e la implorano di fronte al male che oggi ha le sembianze dell’emergenza sanitaria. Papa Francesco ha dato l’esempio affidando Roma, l’Italia e il mondo a colei che risplende «sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza», ha detto nel videomessaggio che ha preceduto la Messa celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis nel santuario del Divino Amore.


Il presidente della Cei compirà un gesto analogo domenica quando, al termine dell’Eucaristia a porte chiuse in Cattedrale, tornerà ad affidare al Cuore immacolato di Maria la sua Chiesa. «Perché la Madonna con il suo sguardo benigno interceda presso il Signore e ci affranchi da questo giogo», afferma. A Genova il cardinale Angelo Bagnasco ha scelto il giorno dell’anniversario della proclamazione di Maria Regina della città (ad opera del Senato nel 1637) per pregare in Cattedrale ai piedi della Madonna Regina chiedendole di «liberarci dalla malattia e dalla paura», di guarire «i malati», di dare «saggezza ai governanti, energia e ricompensa a medici, infermieri e volontari, vita eterna ai defunti». Già l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, aveva sollecitato l’«abbraccio» della Madonna nella Basilica della Santissima Annunziata. E a Milano l’arcivescovo Mario Delpini era salito sulle terrazze del Duomo per essere vicino alla “Madonnina” e invocarne il conforto per «coloro che più soffrono nei nostri ospedali e nelle nostre case» o «aiutaci a rifiutare le immagini di un Dio lontano, indifferente, vendicativo».

Il cardinale Bagnasco ai piedi della Madonna Regina a Genova

Il cardinale Bagnasco ai piedi della Madonna Regina a Genova - Arcidiocesi di Genova

Anche il vescovo di Vicenza, Beniaminio Pizziol, è salito in alto: in occasione dei primi Vespri dell’Annunciazione ha raggiunto il santuario di Monte Berico per elevare una supplica alla Madre della Misericordia che sul colle apparve durante la peste del 1426. A lei il presule ha chiesto protezione per «sconfiggere la pandemia» e le ha fatto voto di realizzare un’opera di carità a servizio di chi assiste i familiari ammalati o di coloro che hanno bisogno di un letto. Ha annunciato che appena possibile si recherà nel santuario della Madonna di Valmala il vescovo di Saluzzo, Cristiano Bodo, per «innalzare un voto perenne» alla Vergine dopo aver consacrato la diocesi al Cuore immacolato di Maria. Ha invece raggiunto il santuario di Vicoforte il vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, dove ha affidato la comunità alla Regina del Monte Regale che è legata alla Chiesa locale da un voto del 1835 in pieno allarme colera. A Treviso il vescovo Michele Tomasi, davanti alla “Madona granda” dei miracoli, si è appellato alla Regina degli angeli per «fermare la diffusione del contagio» e per «insegnarci a rallentare i ritmi della vita, a trovare nuovi modi di essere vicini, a non cedere allo sconforto».


Nelle Marche tutti i vescovi si sono uniti in preghiera con le loro diocesi intorno alla Madonna di Loreto, patrona della regione, per affidarle la popolazione. E il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole, ha anche proclamato in Cattedrale l’atto di consacrazione alla Madonna dove sollecita il suo «sguardo di consolazione verso chi è a rischio per il Covid-19 e per ogni altro male fisico e spirituale».

La Messa di affidamento alla Madonna di Loreto

La Messa di affidamento alla Madonna di Loreto - Prelatura di Loreto

In Umbria l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, ha benedetto l’intera arcidiocesi dal sagrato del Duomo con la Santissima Icone, immagine mariana donata da Federico Barbarossa. E sotto il suo manto ha posto «le nostre preoccupazioni» alimentate dal virus che «come un mostro invincibile attenta alla nostra vita e alla nostra pace». Il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Giuseppe Piemontese, ha rinnovato l’affidamento al Cuore immacolato di Maria in Cattedrale, presso l’altare della Madonna della Misericordia, compatrona di Terni e della diocesi, dove Piemontese ha spronato a «riscoprire la preziosità delle nostre fragili esistenze». A Grosseto il vescovo Rodolfo Cetoloni ha aperto la supplica quotidiana alla Madonna delle Grazie, mentre il vescovo di Livorno, Simone Giusti, ha promosso una catena ininterrotta di preghiera alla Madonna di Montenero, patrona della Toscana, a cui si può partecipare anche da casa.

La benedizione dell'arcidiocesi di Spoleto-Norcia con la Santissima Icone

La benedizione dell'arcidiocesi di Spoleto-Norcia con la Santissima Icone - Arcidiocesi di Spoleto-Norcia

In Basilicata i drappi bianchi alle finestre hanno accompagnato l’atto di affidamento alla Vergine del Sacro Monte di Viggiano, “Regina delle genti lucane”, al termine della Messa presieduta dal vescovo di Tursi-Lagonegro, Vincenzo Orofino, in comunione con i pastori della regione. Parla di animi «dominati dall’angoscia e dalla paura» l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, nell’atto di consacrazione alla Madonna della Consolazione, «avvocata del popolo reggino», a cui il presule chiede di «dissipare le tenebre che si sono addensate su di noi». E il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, ha composto una supplica alla Madonna di Polsi consegnandola al rettore del santuario per portarla fin nel cuore dell’Aspromonte.
A Lucera-Troia il vescovo Giuseppe Giuliano ha affidato la comunità a Maria Patrona, salutando l’atto con il suono delle campane perché, ha detto, «il cuore della Madre non è mai chiuso alle necessità dei suoi figli» e impegnandosi a realizzare «una significativa opera di carità in un Paese in via di sviluppo». A Cerignola-Ascoli Satriano monsignor Luigi Renna ha pregato la Vergine di Ripalta. E il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli, ha elevato la supplica alla Madonna di Leuca dal santuario de Finibus Terrae. Anche a Monopoli (diocesi di Conversano-Monopoli) nel santuario della Madonna della Madia tutti i giorni si recita l’Angelus e l’atto di affidamento alla Vergine.

L'affidamento alla Madonna di Leuca

L'affidamento alla Madonna di Leuca - YouTube

Alla Madonna delle Lacrime ha affidato Siracusa l’arcivescovo Salvatore Pappalardo, insieme con il sindaco, richiamando il «suo cuore di Madre» e ricordando in particolare «i morti senza la consolazione dei propri cari a causa del virus». È giunto sul colle del santuario di Montalto l’arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela Giovanni Accolla, per invocare la Madonna delle Lettere a cui il presule ha chiesto di «custodire la vita», di sostenere «gli eroi silenziosi del nostro tempo», di soccorrere i cittadini «stanchi, smarriti o sfiduciati», di aiutare «le imprese e i lavoratori perché non manchi loro il sostegno necessario». Ad Acireale il vescovo Antonino Raspanti ha consacrato la diocesi al Cuore immacolato di Maria in cui trovare «conforto, sostegno e fiduciosa speranza». Il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco, si è rivolto alla Madonna del Tindari evocando la sua «carezza materna». E nella diocesi di Mazara del Vallo il vescovo Domenico Mogavero ha già posto la Chiesa locale nelle mani della Madonna del Paradiso mentre domani affiderà Marsala alla sua patrona, la Madonna della Cava.

A Messina l'affidamento alla Madonna delle Lettere

A Messina l'affidamento alla Madonna delle Lettere - YouTube

In Sardegna, dopo la traslazione straordinaria della Madonna delle Grazie a Sassari, anche il vescovo di Iglesias, Giovanni Paolo Zedda, ha invocato la Vergine delle Grazie che nel 1735 liberò la città dalle locuste deponendo ai suoi piedi anche un lume che resterà acceso fino al termine del pericolo come «segno di costante preghiera».

A Iglesias l'affidamento alla Madonna delle Grazie

A Iglesias l'affidamento alla Madonna delle Grazie - Giampaolo Atzei

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