sabato 4 agosto 2012
​Trovato un diario del viaggio dell'allora arcivescovo di Milano in Rhodesia, Sud Africa, Nigeria e Ghana poco prima di essere eletto Papa. Una trentina di pagine scritte a mano. Montini fu il primo cardinale europeo a visitare il continente nero.
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Primo cardinale europeo a visitare il Continente nero e primo Papa ad indirizzare un documento ai popoli dell'Africa, Giovanni Battista Montini viene ricordato per questo suo aspetto meno noto, sulle pagine dell'Osservatore romano, a 34 anni dalla morte, avvenuta a Castelgandolfo il 6 agosto del '78.Nell'articolo di Eliana Versace "Il diario africano di Montini" il giornale vaticano dà notizia del ritrovamento di un inedito dell'arcivescovo di Milano nel Fondo Montini, presso l'archivio storico della diocesi di Milano. Si tratta di "un personale diario del viaggio africano, compilato a mano su una trentina di piccole pagine sciolte", in cui colui che dopo circa un anno sarebbe diventato Paolo VI racconta l'incontro con i popoli africani. "Il cardinale Giovanni Battista Montini, - racconta il giornale vaticano - intraprese il più lungo viaggio del suo episcopato, attraversando diversi Paesi dell'Africa e sostando in Rhodesia, Sud Africa, Nigeria e Ghana. Fu quella la prima volta - se si eccettua la breve sosta di James Francis McIntyre, arcivescovo di Los Angeles, a Lagos, in Nigeria, nel 1954, in occasione del congresso mariano - che un membro del Sacro Collegio si recava, e per così tanto tempo, nelle lontane Nazioni africane e comunque quell'avvenimento, accolto con straordinarie e inattese manifestazioni di entusiasmo dalle popolazioni locali, rappresentò la prima visita di un cardinale europeo nel continente nero".L'occasione del viaggio, - che doveva essere privato ma fu seguito con grande interesse dalla Santa Sede - fu la visita alla missione ambrosiana di Kariba, nella Rhodesia meridionale, istituita nel '60 dall'arcivescovo di Milano per rispondere alla richiesta di assistenza dei lavoratori lombardi impegnati ad edificare una diga sul fiume Zambesi. Il viaggio fu occasione di incontro sia con i cattolici lombardi al lavoro in Africa, che con i popoli indigeni, e suscitò grande impatto sul futuro Papa. "Nel diario africano - racconta l'Osservatore romano - il porporato aveva appuntato puntigliosamente ogni evento di quei giorni, svelando impressioni e schematizzando, in estrema sintesi, alcuni dei discorsi pronunciati durante le cerimonie africane che non sono stati conservati e dei quali, pertanto, non possediamo i testi".Al ritorno in Italia, "Montini fu ricevuto a Castel Gandolfo da Giovanni XXIII, che lo trattenne in colloquio per ore, rispondendo ai resoconti del viaggio con 'lunghi e amabili e sapienti commenti sull'ottimismo cristiano e su tante Sue esperienze che ne giustificano le ragioni". Tra le cose che più colpirono l'arcivescovo di Milano c'era il "grande desiderio di cultura riscontrato nel popolo africano". A Papa Montini l'Osservatore romano dedica anche un commento sul discorso tenuto da Paolo VI alle Nazioni Unite, intitolato "Quello stile kennediano che colpì il mondo" e basato su un testo di padre Leonardo Sapienza, nominato oggi dal Papa reggente della Prefettura della Casa Pontificia.
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