sabato 19 aprile 2025
La storia di Tserenchimed Chuluunbaatar, pensionato che vive in Asia: da sempre buddista, è stato contagiato dall'entusiasmo delle giovani che tornavano da Messa. Ora riceverà il Battesimo
Tserenchimed Chuluunbaatar con i suoi familiari in preghiera

Tserenchimed Chuluunbaatar con i suoi familiari in preghiera - Uca News

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In cosa consiste la novità di vita che, generata dalla Pasqua, i cristiani ricevono col Battesimo? Più che i trattati teologici, sono i racconti dei catecumeni ad esprimerlo con efficacia. Se poi queste storie di «vita nuova» vengono dall’Asiail continente che, quanto a numeri, è in assoluto il meno cattolico al mondo – assumono un’eloquenza ancor più sorprendente.
Grazie all’agenzia “Eglises d’Asie”, curata dalla Società per le missioni estere di Parigi, veniamo a conoscere le vicende di Tserenchimed Chuluunbaatar, un pensionato mongolo di 68 anni, di Fung Yiyan, un’impiegata malese di 32 anni (cresciuta da genitori taoisti e buddhisti e diventata anglicana, prima di approdare al cattolicesimo), e della 42enne indonesiana Doris Teh, proveniente dal buddhismo. Tutti e tre riceveranno il Battesimo a Pasqua, dopo un lungo cammino spirituale: tre storie emblematiche dell’imprevedibile irruzione della Grazia nella vita delle persone.
Quella di Tserenchimed è, indubbiamente, la vicenda più interessante. Dopo aver lasciato, nel 2017, il suo lavoro al Ministero delle Finanze, sperava di godersi una vita tranquilla con la moglie e le tre figlie nella città natale, nei pressi della capitale Ulaan Bator. Se non che, nel 2022, due delle ragazze hanno comunicato al padre che stavano per convertirsi al cattolicesimo. Racconta Tserenchimed: «Sono rimasto senza parole e i miei parenti erano furiosi». Enkhtuul e Margad, che oggi hanno 40 e 33 anni, non si sono perse d’animo e si sono fatte battezzare, dopo un percorso di catecumenato, nella Veglia pasquale del 2023, prendendo i nomi di Monica e Stella.
La religione, a quel punto, ha iniziato a dividere la famiglia Chuluunbaatar: Tserenchimed, insieme alla moglie e all’altra figlia, continuava, infatti, a praticare la fede buddhista. Finché, contagiato dall’entusiasmo col quale le figlie tornavano dalla Messa con il foglio delle meditazioni sul Vangelo della domenica, anch’egli ha cominciato ad accostarsi «alla Bibbia, alla Chiesa e alla fede cristiana».
La svolta decisiva è stata il viaggio di Francesco in Mongolia nel 2023. Tutta la famiglia Chuluunbaatar è stata invitata a partecipare alla Messa col Papa. «L’entusiasmo dei cattolici e il modo in cui hanno salutato il loro anziano leader è stata un’esperienza molto forte per me», racconta Tserenchimed. Il suo passaggio alla fede in Cristo non è stato una frattura irrimediabile, come se quanto praticato fino a quel momento non avesse valore. Anzi: «Trovavo che la fede cattolica desse un nuovo significato e una nuova vita alle mie credenze».
Tornato a casa, Tserenchimed ha seguito l’esempio delle figlie cattoliche sostituendo i simboli della fede tradizionale con immagini della Vergine Maria e un Crocifisso. Dopo di che, insieme con la moglie e la terza figlia, ha iniziato i corsi di catechismo nel 2024 con il salesiano Paul Leung; tutti e tre stanotte riceveranno il Battesimo nella parrocchia della Cattedrale. Ora l’intera famiglia Chuluunbaatar si è unita alla piccola comunità cattolica mongola, che conta circa 1.400 fedeli su una popolazione di circa 3,3 milioni di abitanti, dove operano solo 25 sacerdoti e 36 suore.
Padre Leung definisce la famiglia Chuluunbaatar «un segno della crescita della Chiesa mongola». «Le due ragazze – spiega – mi fanno pensare ad Andrea, che ha trovato il Messia e lo ha presentato a suo fratello Simon Pietro. Hanno preso l’iniziativa di cercare la vera fede e, dopo aver incontrato Gesù, l’hanno trasmessa ai loro genitori e alla loro sorella».

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