sabato 30 ottobre 2021
Confronto a più voci all’assemblea della Fcei. I corridoi umanitari sono una occasione di incontro tra le fedi. Il direttore Tarquinio: attenti ai seminatori di parole d’odio
Il valdese Garrone nuovo presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Il valdese Garrone nuovo presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia - Frame da video di Youtube / Chiesa Evangelica Valdese

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Nuovi corridoi umanitari per i profughi afghani. Li ha annunciati il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, in occasione della tavola rotonda organizzata dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia in concomitanza con il rinnovo dei suoi vertici.
L’incontro, dal titolo "Voci diverse, sfide comuni", si è svolto nella chiesa metodista di via XX Settembre a Roma e online. Dopo i saluti del presidente uscente Luca Negro e un video che ha illustrato quanto realizzato dalla Fcei nell’ultimo triennio, hanno partecipato al dibattito, moderato dal direttore della rivista Confronti, Claudio Paravati, oltre a Impagliazzo, Emanuela Del Re, rappresentante Ue per il Sahel, Daniele Garrone, Facoltà valdese di teologia, Shahrzad Houshmand Zadeh, teologa musulmana, Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii), Lia Tagliacozzo, giornalista, e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio.

Uno dei grandi temi al centro dell’incontro è stato proprio quello dei corridoi umanitari. Impagliazzo ha annunciato che il 4 novembre al ministero dell’Interno sarà firmato l’accordo per i profughi afghani. Assieme a Fcei, Tavola valdese e altri attori come Caritas e Acnur, riguarderà subito 400 persone e complessivamente andrà in soccorso di 1.200 rifugiati. Quasi tutti fuggiti in Iran e in Pakistan «ma cercheremo di aiutare alcuni che stanno cercando di raggiungere le frontiere».

Il direttore Tarquinio ha affrontato il tema della comunicazione. «Ci sono in circolazione parole odiose e odianti» e «i seminatori d’odio tendono a dividere, in tutto il mondo. Non vanno sottovalutati, hanno successo immediato, anche politico». E spesso le «parole odianti sono seguite da parole opache e cieche» di quanti «non sanno usare parole accoglienti. Penso soprattutto ai politici, alle leggi sbagliate» che non si è capaci di cambiare, come la Bossi-Fini.

Ma non solo in Italia: «Guardiamo Biden: i muri non sono stati ancora fatti cadere, le politiche di odioso contenimento nei confronti delle persone diverse continuano, la politica di fondo è sempre quella». Il direttore ha anche accusato pezzi del «mondo della comunicazione che hanno parole codine e serve». Riferendosi ai corridoi, ha ribadito che «sono la dimostrazione che c’è un modo umano di vivere la solidarietà e mostrare a chi si riempie la bocca di legalità che la legalità è quella che salva l’umanità, non quella che la mortifica».

Dal canto suo, Emanuela Del Re, da anni impegnata per i corridoi umanitari, ha sottolineato che sono un «modello replicabile in tante forme. Occorre considerare le migrazioni occasioni di sviluppo. L’Europa dovrebbe farsene carico come autorità morale». Per questo ha presentato al Parlamento europeo una proposta per attivare e finanziare i corridoi.

Yassine Lafram ha fatto riferimento alla ricerca di un’intesa con lo Stato per i 2,5 milioni di musulmani in Italia che «risolverebbe una serie di problemi». Ma intanto, «su cosa possiamo lavorare insieme?» si è chiesto. La risposta è «il dialogo interreligioso, che non è mai qualcosa di banale. L’analfabetismo religioso riguarda tutte le fedi, il dialogo è stimolo a riconoscere propria identità religiosa. Chi teme il dialogo è perché pensa che gli si possa togliere qualcosa, chi riconosce se stesso sa dialogare con l’altro».

Infine, l’Assemblea ha eletto presidente della Fcei Daniele Garrone, 67 anni, pastore valdese, già membro del Consiglio Fcei nell’ultimo triennio, che sarà completato da Richard Kofi Ampofo (metodista), Maria Antonietta Caggiano (luterana), Peter Ciaccio (metodista), Libero Ciuffreda (valdese), Sara Comparetti (battista), Luca Longo (Esercito della Salvezza).

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