Viaggio a Tor Vergata, dove un milione di ragazzi incontreranno il Papa
Ecco le immagini dell'area che accoglierà i giovani per la veglia e la Messa. Maxi palco in legno. Percorsi fino a sette chilometri per raggiungere la spianata. Cinquemila volontari in servizio

Lo sguardo si perde nella spianata che sfuma verso i Castelli Romani. Dal palco ancora in costruzione che accoglierà Leone XIV si viene catturati dai tralicci che formano le 179 torri audio e dalla Vela di Santiago Calatrava che è stata finalmente ultimata. «Il Papa potrà essere visto anche dall’ultimo ragazzo che si troverà a due chilometri di distanza. Magari sarà soltanto un puntino…», sorride Alessandro Mancini, direttore dei progetti speciali di Ninetynine. Il punto più estremo della conca di Tor Vergata dove il Giubileo dei giovani vivrà il doppio appuntamento con il Pontefice: la Veglia sabato sera e la Messa domenica mattina. Stesso luogo della Gmg dell’Anno Santo del 2000. «È il nostro riferimento per quello che intende essere un abbraccio al mondo», spiega Luigi D’Angelo, direttore del coordinamento emergenze della Protezione civile. «Anche per i numeri», aggiunge subito.

Se a Roma stanno arrivando in queste ore 500mila ragazzi da ogni continente per la loro settimana giubilare, a Tor Vergata il “popolo giovane” dell’Anno Santo si moltiplicherà. «Siamo pronti a un’invasione pacifica di un milione di persone», fa sapere D’Angelo. Come venticinque anni fa. Un’escalation legata ai gruppi - soprattutto italiani - che parteciperanno soltanto all’incontro con Leone XIV. Quelli, invece, che sono il cuore pulsante dell’evento hanno appena iniziato ad animare la città: dalle Basiliche pontificie alle metropolitane. Martedì alle 19 la Messa di benvenuto in piazza San Pietro presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, che coordina l’organizzazione del Giubileo.

La croce domina già i novantasei ettari alla periferia della Capitale che attende i ragazzi nel fine settimana. E anche la copertura del palco. «Palco-altare», specifica Mancini. Ventitré metri il punto più alto. «Cinque metri da terra per permettere al Papa la visione dei giovani e ai giovani di vedere il Pontefice», chiarisce. E anticipa: «Sabato Leone XIV giungerà in elicottero alle 19. Poi comincerà il giro in papamobile». Un’ora fra la folla. Poi alle 20.30 il via alla Veglia di preghiera. Quindi il rientro in Vaticano. E il giorno successivo la Messa a partire dalle 9. Millequattrocento metri quadrati di superficie per la struttura pontificia. Tutta in legno. Sistemata in quello che è stato ribattezzato piazzale Giovanni Paolo II, il Pontefice che nello stesso luogo aveva guidato la Gmg del 2000.

I rumori dei trapani, delle gru e delle asfaltatrici dicono che i lavori non sono ancora conclusi per l’iniziativa più partecipata di tutto l’anno giubilare. Apertura degli ingressi dall’alba di sabato. Tre i varchi d’accesso. «Con i percorsi per i pellegrini dai tre ai sette chilometri per raggiungere l’area di Tor Vergata», dice il responsabile regionale Lazio della Protezione civile, Massimo La Pietra. Alle stazioni della metropolitana da cui partiranno gli itinerari saranno i volontari a instradare i ragazzi. «Quattromila volontari da tutta Italia», precisa La Pietra. Dalle donne e uomini dell’Anpas a quelli delle Misericordie. Più altri mille “angeli custodi” fra agenti delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e personale sanitario. Alloggiati nel “villaggio” allestito dalla Protezione civile intorno alla Vela che ospiterà anche la sala operativa da cui verrà monitorata la sicurezza del raduno.

«Meteo con temperature fino a trenta gradi. Ed è una buona notizia dopo le giornate torride delle scorse settimane», annuncia La Pietra che ha fra i suoi compiti anche quello di lanciare le allerte meteo nel Lazio. Ma sono già pronte quattro milioni di bottigliette anti-sete. Poi 2.700 fontanelle d’acqua potabile. E altrettanti bagni chimici distribuiti nelle sei aree in cui è suddiviso l’ex campus universitario. Poi i ripetitori telefonici. «E non mancheranno i punti di ricarica per i cellulari. Lo sappiamo tutti: i ragazzi vogliono essere connessi», avverte il responsabile regionale della Protezione civile. Prese sotto i tubi innocenti che con i cartelli indicano i settori. Perché nel 2025 il Giubileo dei giovani ha bisogno di essere sempre online.
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