venerdì 9 giugno 2023
Il cardinale, arciprete della Basilica vaticana, riflette sul meeting mondiale in piazza San Pietro con il documento sulla pace firmato dai premi Nobel
Il cardinale Mauro Gambetti

Il cardinale Mauro Gambetti - Siciliani

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«Il Santo Padre prima di recarsi al Policlinico Gemelli ci ha fatto sapere di andare avanti. Ci ha incoraggiati a farlo. E noi domani saremo in piazza sostenendo papa Francesco con affetto e con la preghiera». Il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana e presidente della Fabbrica di San Pietro, è contento del felice esito dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto il Pontefice. E alla luce della volontà manifestata dal Vescovo di Roma è in piena attività per fare in modo che tutto sia pronto per il Meeting mondiale sulla Fraternità umana dal titolo “Not alone” (#notalone) promosso dalla Fondazione “Fratelli tutti” in collaborazione con il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e il Dicastero per la comunicazione, che si svolgerà regolarmente domani in Piazza San Pietro. Un evento che riunirà persone da tutto il mondo per promuovere la cultura della fraternità, del dialogo e della pace intorno al messaggio di fraternità umana proposto dall’enciclica Fratelli tutti. Con l’obiettivo di superare «una visione che vincola l’amicizia sociale a legami etnici o di sangue».

Eminenza, come è nata l’idea di questo Meeting?
Quasi come un sussulto di bellezza. La Fratelli tutti tematizza la fraternità e l’orizzonte dentro il quale si può immaginare lo sviluppo delle società, dei rapporti interpersonali e internazionali. Per contrastare e superare quelle aree buie, quei drammi che viviamo in questo nostro tempo. Su tale base è nato questo sussulto di bellezza. Perché la fraternità è proprio bella. Non è tanto un valore da perseguire in senso morale, un dovere, un imperativo categorico. No. È una esperienza esplosiva, che dà sapore, che rende felici. Partendo da questa percezione, da questa consapevolezza abbiamo cominciato a riflettere su cosa poter proporre per sperimentare un inizio di bellezza, di saporosità, di fecondità della fraternità. Da questa intuizione siamo partiti, come Fondazione “Fratelli tutti”, per promuovere questo primo Meeting, con la speranza che ce ne possano essere altri, anche con modalità diverse.

Questa idea di proporre un inizio di esperienza concreta di fraternità riguarderà principalmente chi parteciperà fisicamente all’evento…
Certo. Il nostro desiderio è che chi viene non sia un mero spettatore, ma un protagonista dell’evento. La nostra speranza è che qualcosa del genere accada anche per coloro che ci seguiranno da lontano, attraverso i social e il collegamento in mondovisione. Anche per questo abbiamo fatto in modo che a quella di San Pietro siano collegate altre otto piazze in luoghi particolarmente significativi del mondo, come, ad esempio, Gerusalemme e Nagasaki.

L’evento è aperto a tutti?
Certamente, siamo tutti fratelli. E Gesù è venuto per tutti. Quella di domani è una esperienza di fraternità.

L’idea dell’evento è nata nella Fondazione “Fratelli tutti”, ma la realizzazione ha visto la collaborazione di molte altre realtà della Santa Sede.
È così. L’iniziativa è stata condivisa dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e dal Dicastero per la Comunicazione. Poi ci hanno supportato la Segreteria di Stato, anche attraverso il lavoro delle nunziature, e diversi altri Dicasteri, come quello per il dialogo interreligioso, quello per le Chiese orientali, quello per la cultura e l'educazione... Senza contare il supporto tecnico logistico del Governatorato.

Questa collaborazione si manifesta anche nel lavoro dei panel che si svolgeranno sabato mattina su varie tematiche.
Infatti. Ad esempio il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin sarà all’incontro dei premi Nobel, mentre il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, a quello sull’ambiente.

Un momento particolarmente qualificante sarà il documento che verrà stilato dai Nobel.
Sì. Era previsto che venisse presentato al Papa che poi la avrebbe firmato. Ora il Santo Padre non ci sarà fisicamente, confidiamo tuttavia di poterglielo consegnare appena possibile. In modo che possa firmarlo diventando così un grande appello per la fraternità e la pace, di cui abbiamo tanto bisogno in questo nostro mondo segnato dal terribile conflitto in Ucraina e da tante guerre spesso dimenticate.

L’obiettivo è che questo appello arrivi ad un miliardo di sottoscrizioni.
Grazie anche alle odierne tecnologie cercheremo di raggiungere questo traguardo.

A fianco di questo momento forte con i Nobel ci sarà anche quello più “leggero” animato da tanti artisti italiani e internazionali, che parteciperanno a titolo gratuito.
Saranno loro a permettere che l’esperienza di fraternità che vorremmo trasmettere passi attraverso un linguaggio che sia immediatamente comprensibile da tutti. E il linguaggio dell’arte risponde a questa esigenza. Il filo rosso che legherà questi interventi artistici sarà quello della fraternità e della gratuità.

In via della Conciliazione ci saranno numerosi stand gastronomici…
Fraternità è anche far festa. Chi verrà, avrà modo anche di potersi rifocillare a prezzi calmierati accessibili a tutti.


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