lunedì 15 aprile 2019
Il gesto rappresenta anche una risposta indiretta a chi, dopo la pubblicazione, giovedì scorso, dell’articolo di Benedetto XVI sulla lotta alla pedofilia vi aveva voluto leggere una contrapposizione
FOTO: Holy See Press Office

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Doppi auguri di papa Francesco a Benedetto XVI «con particolare affetto». Per la prossima Pasqua e per il compleanno che ricorre oggi. L’incontro è avvenuto ieri pomeriggio e subito dopo è stato reso noto con una dichiarazione ai media e una fotografia da parte del direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti. «All’inizio della Settimana Santa – si legge infatti nella nota –, Papa Francesco si è recato questo pomeriggio al Monastero Mater Ecclesiae per rivolgere a Benedetto XVI gli auguri di Pasqua. L’incontro ha offerto anche l’occasione al Santo Padre di porgere, con particolare affetto, gli auguri di compleanno al Papa emerito, che domani compirà 92 anni».

L’incontro – ormai tradizionale in occasione delle festività (non solo quelle pasquali, ma anche natalizie) – riveste quest’anno una valenza particolare, date le polemiche – a onor del vero tutte di origine mediatica (con i social a fare la parte del leone) – seguite alla pubblicazione, giovedì scorso, degli appunti con i quali Benedetto XVI aveva inteso offrire un suo contributo di idee contro la piaga degli abusi sui minori compiuti da ecclesiastici. Scritto che aveva indotto alcuni ad ipotizzare addirittura un incrinarsi dei rapporti fin qui fraterni tra papa Bergoglio e il suo predecessore. Evidentemente non è così e l’affettuoso incontro conferma, se pure ce ne fosse stato bisogno, che non è possibile utilizzare strumentalmente l’articolo del papa emerito per contrapporre il pensiero di quest’ultimo all’azione pastorale di Francesco.

Ieri, a tal proposito, L’Osservatore Romano in prima pagina e Vatican news sul suo sito, hanno pubblicato un fondo firmato da Andrea Tornielli e intitolato «Quella "via penitenziale" che unisce due pontificati», che ritorna sulla questione degli abusi per sottolineare «l’approccio che sia Benedetto XVI, sia il suo successore Francesco hanno tenuto di fronte agli scandali e agli abusi sui minori». Una risposta, prosegue il direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione, «poco mediatica e poco roboante, che non si presta ad essere ridotta a slogan». Questa stessa risposta «non confida nelle strutture (pur necessarie), nelle nuove norme emergenziali (altrettanto necessarie) o nei protocolli sempre più dettagliati e accurati per garantire la sicurezza dei bambini (comunque indispensabili): tutti strumenti utili già definiti o in via di definizione». Quella di Benedetto prima e di Francesco poi, ricorda ancora l’articolo del quotidiano d’Oltretevere, «è una risposta profondamente e semplicemente cristiana».

Vengono citati dunque tre Lettere (due di Bergoglio e una di Ratzinger) che sostengono la tesi esposta. In quella di Benedetto XVI ai fedeli dell’Irlanda (2010), il rimedio proposto è la riscoperta dell’essenziale della fede e di una Chiesa "penitenziale", che si riconosce bisognosa di perdono e di aiuto dall’Alto. In quella di Francesco ai cileni (2018) il Papa insiste sul fatto che la Chiesa non si costruisce da sé, non confida in sé stessa. E infine in quella al popolo di Dio dell’agosto 2018 sul tema degli abusi è sempre Bergoglio a sottolineare: «Saranno di aiuto la preghiera e la penitenza».

Perciò, conclude Tornielli, «Francesco suggerisce una via penitenziale, lontanissima da qualsiasi trionfalismo, come ha ribadito nell’omelia della Domenica delle Palme, e dall’immagine di una Chiesa forte e protagonista, che cerca di nascondere le sue debolezze e il suo peccato. La stessa proposta dal suo predecessore».

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