mercoledì 13 luglio 2022
L'ambasciata della Repubblica di Cina ha voluto mettere in risalto gli 80 anni di amicizia con il Vaticano, caratterizzati da un percorso di fraternità, solidarietà e di difesa dei più deboli
Un momento della conferenza

Un momento della conferenza - Archivio

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Lunedì 11 luglio si è svolta a Roma la conferenza Formosa Taiwan, Campo di Dio, in occasione dell'80esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Taiwan e la Santa Sede. L’evento organizzato dall'ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) ha voluto mettere in risalto gli 80 anni di amicizia con il Vaticano, caratterizzati da un percorso di fraternità, solidarietà e di difesa dei più deboli e vulnerabili. «I missionari non solo hanno fondato ospedali, scuole, orfanotrofi e case di riposo per anziani, ma hanno anche sostenuto la lingua e la cultura locale - ha affermato l’ambasciatore Matthew S.M. Lee, ricordando l’importanza della presenza della Chiesa cattolica a Taipei -. La Chiesa di Taiwan ha risposto positivamente agli insegnamenti del Santo Padre. Oggi ricordiamo l'esperienza dell'evangelizzazione di Taiwan per lavorare insieme, aiutandoci a vicenda per rendere il mondo più inclusivo, giusto, pacifico e sostenibile». L’incontro, aperto dallo stesso ambasciatore e dal segretario del Dicastero per l'evangelizzazione, monsignor Protase Rugambwa, ha visto la partecipazione di tre sacerdoti che hanno lavorato e vissuto a Taiwan per molti anni, padroneggiandone così la cultura e la lingua: don Gianni Criveller del Pontificio Istituto Missioni Estere, il missionario camilliano don Felice Chech e il sottosegretario del Dicastero per il dialogo interreligioso don Paulin Batairwa Kubuya. Il moderatore è stato il prof. Peter Kuo Hsioung Chiang. Inoltre, sono stati presenti più di 80 persone tra ufficiali del Vaticano, membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, religiosi di diverse congregazioni, giornalisti e amici dell'Ambasciata. Monsignor Rugambwa ha spiegato come consegnare il Vangelo al popolo taiwanese, perché «Taiwan è davvero un campo di Dio, siamo ancora all’inizio, c’è ancora molto lavoro da fare insieme, occorre andare avanti lasciandoci guidare dallo Spirito Santo». Ha concluso che «è urgente dare all’evangelizzazione un impulso forte e decisivo affinché questo campo di Dio diventi veramente una realtà determinante per l’evangelizzazione in Asia, una luce, un faro potente, che dà testimonianza dell’amore di Dio manifestato in Cristo Gesù». Nel suo discorso, don Criveller ha fatto un riassunto della missione cattolica sull’isola, sottolineando che a Taiwan «la Chiesa è libera e in pace». Padre Chech ha raccontato il suo viaggio umanitario a Taiwan al servizio dei malati e i frutti che ha prodotto, tra cui diversi ospedali e centri per persone con disabilità e orfani. Il missionario ha anche ricordato che, quest’anno, ricorre il 70esimo anniversario dell’arrivo dei camilliani a Taiwan. Padre Kubuya ha definito Taiwan «una terra di diversità religiosa», dato che «tutte le diverse espressioni religiose coesistono in maniera armoniosa».

Un particolare della mostra

Un particolare della mostra - Archivio

Infine, hanno anche partecipato i membri delle congregazioni religiose per raccontare la loro testimonianza missionaria sull’isola. Sempre nell’ambito dell'80esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Repubblica di Cina (Taiwan) e la Santa Sede, venerdì 1º luglio l’ambasciata ha inaugurato la mostra Friendly Taiwan meets Fratelli tutti. Calligraphy & Painting Exhibition. Tutto ciò per ricordare che la presenza plurisecolare della Chiesa è stata vitale per lo sviluppo di Taiwan, così come ha segnalato in passato la presidente Tsai- Ing-wen.

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