giovedì 15 novembre 2018
«La pedofilia nel clero è una piaga gravissima che non dovrebbe albergare né nella società né nella Chiesa. Nei nostri Seminari l'analisi psicologica e psichiatrica sarà più accurata»
Trasparenza e prevenzione per combattere i casi di pedofila
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Di fronte alla «piaga che non dovrebbe esistere», specie quando si tratta di uomini di Chiesa, dell'abuso sui minori, la Chiesa italiana vuole combattere con le armi della prevenzione e della trasparenza. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella conferenza stampa in cui ha informato i media dei lavori dell'Assemblea straordinaria dei vescovi conclusasi in Vaticano. All'incontro era presente anche il neosegretario generale, monsignor Stefano Russo e tra i temi trattati c'è stata anche la situazione del Paese con l'emergenza famiglia e lavoro, alcune precisazioni sull'Ici, dopo la sentenza della Corte Ue, l'approvazione della terza edizione italiana del Messale, con il cambiamento anche della preghiera del Padre Nostro.

La lotta alla pedofilia
La prevenzione innanzitutto. «Nei nostri seminari l'analisi psicologica e psichiatrica sarà più accurata - ha detto Bassetti -. Non si arriverà a risolvere il problema al cento per cento, anche perché l'età media dei pedofili si aggira sui 39-40 anni, ma questo aiuterà certamente. Inoltre stiamo riscoprendo che l'educazione è sempre più un fatto comunitario. Da non affidare solo al parroco o al singolo sacerdote, ma da attuare coinvolgendo l'intera comunità».

Altra misura di prevenzione il fatto che "chi è dimesso da un seminario non sia poi accolto in altri seminari"
Bassetti, rispondendo a una domanda ha detto di non conoscere il numero dei casi di pedofilia sacerdotale in Italia (sono dati che solo la Congregazione per la dottrina della fede possiede). E che comunque, culturalmente parlando, la situazione italiana è diversa da quella degli Usa o dell'Irlanda. Ad ogni modo, «questo è un problema che la Chiesa italiana vuole risolvere radicalmente».
La trasparenza è la seconda arma.

«Gli scandali non dovrebbero esserci - ha detto il presidente della Cei -, ma se ci sono è bene che si manifestino purché trionfi la verità. Quindi questo ci chiama tutti a una grande trasparenza. Ed è molto importante a tal fine l'istituzione alla Cei di un servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che stiamo organizzando con gli specialisti migliori che abbiamo in Italia e questo centro potrà offrire consulenza anche alle diocesi. Più in piccolo anche a livello di conferenze episcopali regionali si cercherà di attuare la stessa cosa».

La situazione del Paese
Come già nella sua introduzione di lunedì 12 ottobre, Bassetti ha ribadito le preoccupazioni "perché non c'è un'Italia di riserva". Prima fonte di preoccupazione "il disfacimento della Famiglia", che porta con sé tante conseguenze. Quindi la mancanza di lavoro. "La gente non lavora ed è da tanto tempo. E francamente - ha aggiunto - non vedo grandi politiche per incentivare il lavoro". "Mancanza di lavoro, Pil che non cresce e debito pubblico che sale" sono tre fattori che non possono far stare tranquilli. Anche se, ha riconosciuto il cardinale, il governo si è insediato da poco.
Ad ogni modo "la preoccupazione è che la gente soffre ed è infelice e questa infelicità si trasforma in rancore e i rancori possono suscitare i populismi. Occorre andare alla radice del male, stando attenti a non peggiorare i problemi".

L'Ici
Sull'ipotesi di una sanatoria per l'Ici dopo la sentenza Ue, il presidente della Cei ha detto di non aver avuto alcun contatto per ora con il governo. Il segretario generale, monsignor Russo, ha aggiunto che "non siamo preoccupati, perché le cifre che sono state fatte sono verificare e nel caso è una questione che riguarda non solo la Chiesa ma il vastissimo mondo del non profit. Mi sembra importante ribadire che l'attuale sistema che riguarda l'Imu è valido. La questione si pone per la precedente gestione dove c'erano zone d'ombra".

Il Messale
Dopo l'approvazione nel corso dell'Assemblea, il Messale non sarà comunque immediatamente fruibile. "Prima è necessario che otteniamo la confirmatio della Santa Sede - ha detto Bassetti -. Il nuovo testo si potrà utilizzare con la pubblicazione della III Edizione del Messale. Naturalmente il testo sarà anche utilizzato anche in tutti gli altri libri liturgici che prevedono l'utilizzo delle preghiere del Messale, tipo il Padre Nostro. Quindi ci vuole un po' di tempo". Monsignor Russo ha aggiunto che si dovrà pensare allo studio della forma esteriore del Messale. Si spera che l'uscita in stampa del nuovo Messale avvenga entro il 2019".

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