sabato 13 maggio 2023
Domenica la passeggiata voluta dal cardinale Zuppi intorno all’immagine della Madonna di San Luca. Un evento in cui sono coinvolte tutte le associazioni sportive cittadine
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In cammino con Maria e per Maria. Cinque chilometri nelle vie del centro di Bologna, per festeggiare la “discesa” dell’icona della Madonna di San Luca, immagine-simbolo della città, dal Santuario che la custodisce fino alla Cattedrale. Domenica alle 18 parte la “Run for Mary”, camminata “ludico-motoria” nata nel 2018 da un’idea del cardinale arcivescovo Matteo Zuppi e promossa dalla Chiesa bolognese e dall’amministrazione comunale: un evento in cui sono coinvolte tutte le associazioni sportive cittadine e che vede la partecipazione di tanti bolognesi.

«La discesa della Madonna di San Luca è un autentico evento identitario per la nostra città, nel quale si riconoscono credenti e laici – spiega don Massimo Vacchetti, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale dello sport, turismo e tempo libero –. La “Run” è una proposta aperta a tutti, con un itinerario che parte e arriva in due luoghi altamente simbolici: le Due Torri e il Cortile arcivescovile su cui si affaccia l’abside della Cattedrale, nella quale dal 13 al 21 maggio verrà ospitata come ogni anno la sacra immagine della Madonna di San Luca. All’arrivo proporremo ai partecipanti un’apericena come occasione di convivialità e fraternità, nello spirito di una manifestazione inclusiva e che affonda le sue radici nella storia della città».

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Le vie del centro sono segnate da centinaia di icone ed edicole realizzate nel corso dei secoli in onore della Vergine, tracce eloquenti di una devozione popolare che però versano spesso in condizioni di degrado. Ogni anno una parte delle quote raccolte con le iscrizioni alla camminata viene utilizzata per operazioni di restauro nell’ambito di un progetto gemellato alla manifestazione, “P’Arte la Run”. Quest’anno l’intervento riguarda un’immagine della Madonna simile a quella di San Luca e conservata sul lato del Torresotto dei Piella (o Posta Govese), un’opera del pittore bolognese Francesco Brizio (vissuto tra il 1574 e il 1623) che si trova in una zona un tempo preposta alle attività notturne e alle “case chiuse”.

«Negli Anni ‘50-‘60 l’immagine venne sfregiata con una caricatura e solo negli Anno ‘90 fu eliminato il deturpamento – racconta don Vacchetti –. Ora l’intervento conservativo dovrebbe portare a una buona leggibilità dell’immagine votiva». Il progetto “P’Arte la Run” racchiude in sé tanti significati: il restauro di opere d’arte, la scoperta di frammenti di storia sconosciuti ai più, la resistenza contro il degrado e il ripristino di segni che testimoniano la fede e possono contribuire a riaccenderla.

Il Santuario di San Luca e i portici che salgono verso la sommità del Colle della Guardia sono luoghi iconici di Bologna. Ai pellegrini che percorrono l’itinerario con motivazioni religiose si mescolano persone che ne fanno un’occasione per ritemprare il fisico e lo spirito o per la pratica sportiva a piedi o in bicicletta. E lo stesso stadio di calcio “Dall’Ara” sorge all’inizio del porticato che conduce al Santuario. «C’è una mescolanza tra sacro e profano, tra sport e devozione, che potrebbe scandalizzare o venire guardata con qualche perplessità – ragiona don Vacchetti –, ma è invece un’occasione per testimoniare che la fede riguarda ogni aspetto della vita, compreso lo sport e il benessere fisico, e che la Madonna può essere compagna dell’esistenza nella sua ferialità».

Il sacerdote ricorda un episodio emblematico: quando si pensò di coinvolgere nell’evento tutte le associazioni sportive bolognesi, la prima porta a cui si bussò fu quella dell’Aics, una realtà assolutamente laica. «Il presidente Serafino D’Onofrio sposò risolutamente l’idea e il titolo scelto, e mi lasciò un augurio nel suo dialetto napoletano: “A Maronna v’accumpagna”. Dopo la sua morte ho parlato con la famiglia e insieme si è deciso che era la frase più emblematica per significare il nome della corsa». Quelle parole campeggiano anche oggi nella locandina che lancia la manifestazione, per testimoniare che Maria si fa compagna dell’avventura umana di tutti.

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