giovedì 5 gennaio 2023
Quasi 200mila i fedeli che in tre giorni hanno reso omaggio al Papa emerito. Stamani la Messa esequiale celebrata da Bergoglio che all’udienza generale ha ricordato Ratzinger: acuto e garbato
Fedeli in piazza San Pietro dove stamani alle 9.30 sono in programma i funerali del papa emerito Benedetto XVI

Fedeli in piazza San Pietro dove stamani alle 9.30 sono in programma i funerali del papa emerito Benedetto XVI - Ansa

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Vescovi e cardinali, diplomatici e politici, nobili e borghesi, sacerdoti e consacrate. Ma soprattutto tanti, tanti semplici fedeli. In gruppo, con la famiglia o da soli. In decine di migliaia hanno voluto manifestare fino all’ultimo, gratitudine e affetto per il Papa emerito, Benedetto XVI. Un fiume di popolo la cui fede semplice Joseph Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e poi da Pontefice, da custode dell’ortodossia e da Successore di Pietro, ha avuto sempre particolarmente a cuore. In tre giorni sono stati quasi 200mila a varcare la soglia della Basilica vaticana per rendere omaggio al Pastore che ha guidato la Chiesa universale dal 2005 al 2013.


Benedetto XVI è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranzadi vivere
Papa Francesco (Udienza generale 4/1/2023)

Questa mattina le esequie presiedute da papa Francesco, che ieri all’Udienza generale ha di nuovo ricordato la figura del suo predecessore, «grande maestro di catechesi», il cui «pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù». Con Francesco celebreranno, oltre al cardinale decano Giovanni Battista Re all’altare, più di 120 cardinali e di 400 vescovi e quasi quattromila sacerdoti. Più di 60 mila i fedeli previsti dalla Prefettura di Roma.
Sono attese le delegazioni ufficiali di Germania (il presidente Frank-Walter Steinmeier e il premier Olaf Scholz) e Italia (il presidente Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, la premier Giorgia Meloni e la presidente della Consulta Silvana Sciarra). Mentre le altre, su esplicita richiesta della Segreteria di Stato, saranno di carattere privato. Comunque sono attesi la regina madre di Spagna Sofia e i reali di Belgio Filippo e Mathilde, i presidenti di Lituania, Polonia, Portogallo, Slovenia, Togo e Ungheria. E poi i capitani reggenti di San Marino, i premier della Repubblica Ceca, del Gabon, della Slovacchia e il Luogotenente di Gran Maestro dell’Ordine di Malta, fra’ John T. Dunlop. Cipro, la Colombia, la Croazia, la Francia e la Gran Bretagna saranno rappresentate da un ministro. Gli Stati Uniti dall’ambasciatore accreditato presso la Santa Sede.

Significativa la presenza di numerosi rappresentanti ecumenici, tra i quali i metropoliti Emmanuel di Calcedonia e Policarpo d’Italia, per il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. E poi vescovi da molte Chiese ortodosse d’Europa, America e Asia. In Piazza San Pietro è prevista anche la presenza di Noemi Di Segni a capo di una delegazione dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, di cui è presidente, e con membri dell’Assemblea rabbinica italiana. In rappresentanza delle comunità islamiche sono attesi il presidente dell’Ucoii Yassine Lafram e l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis.

Ieri sera, dopo la chiusura della Basilica, con un rito particolare è stata chiusa la bara del Papa emerito. Si tratta di una bara di cipresso che contiene le monete e le medaglie coniate durante il pontificato, i pallii da metropolita di Monaco e della Provincia Romana, e il rogito, un testo scritto che descrive in breve il pontificato.

Oggi il feretro esce dalla basilica poco dopo le 8.50, per permettere ai fedeli di recitare il Rosario sulla bara del Papa emerito. Alle 9.30 è previsto l’inizio della liturgia, che ricalca il modello del funerale di un Pontefice regnante, con alcuni elementi originali, adattamenti e altri mancanti. Non ci sono, ad esempio, le suppliche finali della Diocesi di Roma e delle Chiese Orientali, specifiche per un Papa regnante, e anche le letture, in spagnolo e inglese, sono diverse. La prima delle cinque preghiere dei fedeli, in tedesco, è «per il Papa emerito Benedetto, che si è addormentato nel Signore: l’eterno Pastore lo accolga nel suo regno di luce e di pace». Le altre sono in francese, arabo, portoghese e italiano. Il rito è in latino e viene usata la Terza Preghiera eucaristica del Messale invece del Canone Romano.

Al termine della Celebrazione eucaristica, Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio (l’ultima raccomandazione) e la Valedictio (il commiato). Il feretro del Pontefice emerito sarà quindi riportato nella Basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la sepoltura. Nel corso di un rito, in forma privata, verrà messa una fettuccia intorno alla bara, con sigilli del Capitolo di San Pietro, della Casa Pontificia e dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche. Poi la bara di cipresso verrà posta all’interno di una bara più grande in zinco che sarà saldata e sigillata. Questa bara verrà poi a sua volta inserita in una cassa di legno, che sarà posta nel luogo in precedenza occupato, fino alla beatificazione, dal feretro di san Giovanni Paolo I

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