giovedì 21 febbraio 2019
Il cardinale presidente: la questione al centro della prossima Assemblea Cei. Il segretario generale: ci sarà una consultazione fra i vescovi italiani. E spazio a un'indagine sul fenomeno
L'Assemblea generale della Cei lo scorso novembre (foto Siciliani)

L'Assemblea generale della Cei lo scorso novembre (foto Siciliani)

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Il summit vaticano, l'obbligo di denuncia di coloro che sono accusati di violenza, il nuovo Servizio Cei per la tutela dei minori. Sono i temi affrontati dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo Stefano Russo, rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, in alcune interviste pubblicate da due testate nazionali oggi, primo giorno dell'Incontro sulla protezione dei più fragili voluto da papa Francesco.


«La tutela dei minori deve costituire il criterio prioritario anche quando esige scelte sofferte». E l’assemblea dei vescovi italiani a maggio «sarà decisiva». Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, in un’intervista al Quotidiano Nazionale annuncia una possibile svolta sul tema degli abusi. «Non escludo che, laddove l’accusa si riveli verosimile, si affermi un dovere di denuncia». Racconta che il summit vaticano mostra la «decisione con cui la Chiesa sta affrontando la lotta contro questi gravissimi reati». E spiega che il nuovo Servizio Cei per la tutela dei minori vuole aiutare le diocesi nella «formazione» e «prevenzione».


«Stiamo pensando di affidare a un’università una ricerca a tutto campo che restituisca il fenomeno nella Chiesa come negli altri ambiti della società». Il segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo, annuncia al Corriere della Sera l’indagine sugli abusi in Italia. E spiega che ci sarà nei prossimi mesi «un’ampia consultazione fra i vescovi» italiani sull’obbligo di denuncia. Quindi precisa che «c’è la volontà di non fermarsi alla reazione per puntare alla prevenzione mettendo a punto procedure chiare». Infine afferma che «ogni volta che si è preferito occultare, si è favorito il radicamento di questo reato».


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