martedì 17 luglio 2018
Ricorso del sacerdote psicanalista francese, 77 anni, sospeso da ogni attività pastorale dopo le accuse dei suoi giovani pazienti. È autore di numerosi studi su omosessualità e gender
Abusi, la difesa di monsignor Tony Anatrella
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Ricorso d’urgenza per sospendere il provvedimento di sospensione dall'attività pastorale deciso a suo carico dall’arcidiocesi di Parigi. È stato presentato l’altro ieri da monsignor Tony Anatrella, 77 anni, lo psicanalista francese accusato di molestie da alcuni dei suoi pazienti. Sul caso, l’allora arcivescovo parigino, il cardinale André Vingt-Trois – dopo tante lettere anonime che raccontavano di abusi compiuti dal sacerdote – aveva deciso nell’ottobre 2017 di avviare un’inchiesta canonica. Il compito non è toccato però al Tribunale ecclesiastico di Parigi, visto che Anatrella, tra i tanti incarichi, è anche perito giudiziario nello stesso organismo, ma al Tribunale ecclesiastico di Tolosa. Secondo quanto riferiscono in un comunicato i difensori del prete psicanalista, gli avvocati Benoit Chabert e Bernard du Puy-Montbrun, abate canonista, i giudici di Tolosa avrebbero depositato il 19 marzo scorso un documento in cui si affermerebbe che Anatrella «non è imputabile di alcun delitto». Nel dossier, al momento riservato, si spiegherebbe che il sacerdote sarebbe stato completamente scagionato sia sotto l'aspetto penale sia sotto quello canonico. Ora si attendono, insieme alla valutazione del ricorso, le motivazioni che hanno indotto l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit a intervenire con la sanzione della "reprimenda canonica" che, tra gli altri effetti, prevede appunto la sospensione dagli incarichi pastorali. Perché questa scelta se le conclusioni dell'inchiesta di Tolosa sarebbero favorevoli al prete psicanalista? Ci sono altri elementi che al momento si è deciso di non rendere noti? Insomma, una vicenda ingarbugliata di cui si attendono ulteriori sviluppi. Secondo le accuse, gli abusi sarebbero stati compiuti nei confronti dei giovani che si affidavano ad Anatrella soprattutto per problemi di identità sessuali.

Conosciuto per la sua competenza sul tema dell’omosessualità e dei disturbi della sfera sessuale già all’inizio degli anni Ottanta, il sacerdote è stato docente al prestigioso Collegio des Bernardins, consultore del Pontificio consiglio per la famiglia e del Pontificio consiglio per la salute, autore di decine di studi su matrimonio, famiglia, gender, omosessualità. La sua credibilità era confermata dalla partecipazione a decine di convegni teologici in Francia e in altri Paesi europei, Italia compresa. Nel 2001 l'allora presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, scomparso nel 2008, aveva scelto Anatrella per compilare alcune tra le voci più delicate, tra cui appunto quelle relative all'omosessualità, del "Lexicon", una sorta di enciclopedia dei "termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche" (pubblicato in Italia dalle Edb). Quel testo ha rappresentato a lungo, nel bene e nel male, un punto di riferimento imprescindibile per la sguardo della Chiesa sui problemi delle persone omosessuali.

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