sabato 5 luglio 2025
Leone XIV ha nominato alla guida dell'organo che dal 2014 si occupa della tutale dei minori e dei fragili nella Chiesa Thibault Verny, arcivescovo di Chambéry. Prende il posto del cardinale O'Malley
Verny assieme a Leone XIV

Verny assieme a Leone XIV - Vatican Media

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L’arcivescovo francese Thibault Verny è il successore del cardinale Sean Patrick O’Malley come presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. La nomina è arrivata oggi: Leone XIV ha scelto il presule d’Oltralpe, pastore dell’arcidiocesi di Chambéry oltre che delle diocesi di Saint-Jean-de Maurienne e di Tarentaise, per guidare l’organo che dal 2014 è chiamato a vigilare sul trattamento e sulla prevenzione degli abusi sui più piccoli e sugli adulti vulnerabili nell’ambito della Chiesa cattolica in tutto il mondo.

Il messaggio di Verny

Verny, che era già membro della Commissione e che nell’ambito della Conferenza episcopale francese guida la Commissione per gli abusi sessuali nella Chiesa, ha espresso la sua riconoscenza in una nota: «Con profonda umiltà e sincera gratitudine, ringrazio papa Leone XIV, per la mia nomina a presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori - scrive Verny -. Sono onorato della fiducia che mi ha accordato, pienamente consapevole del grave e sacro compito affidato alla Commissione: aiutare la Chiesa a diventare sempre più vigile, responsabile e compassionevole nella sua missione di proteggere i più vulnerabili tra noi».

Il nuovo presidente esprime, poi, il proprio sentito grazie al predecessore, il cardinale Seán O'Malley, «la cui leadership coraggiosa e profetica ha lasciato un segno indelebile non solo nella Chiesa, ma nella società intera - nota Verny -. In tempi di profonda difficoltà, il cardinale O'Malley è stato una bussola morale per i fedeli e per le persone di buona volontà di tutto il mondo. Ha sostenuto con fermezza il primato dell'ascolto delle voci delle vittime di abusi, dando loro spazio per essere ascoltate, credute e accompagnate nella loro ricerca della verità, della giustizia, della guarigione e di una riforma istituzionale significativa. La sua eredità è quella di una coraggiosa fedeltà al Vangelo e alla dignità di ogni persona umana».

Guardando al lavoro che lo attende, il presule francese indica anche i percorsi da seguire a partire dall'eredità di O'Malley: «Le nostre priorità si concentreranno sul sostegno alle Chiese, in particolare quelle che ancora stentano di attuare adeguate misure di tutela. Promuoveremo la sussidiarietà e l'equa condivisione delle risorse affinché tutte le parti della Chiesa, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica o dalle circostanze, possano garantire i più elevati standard di tutela». Parole che si riferiscono al progetto «Memorare», nato proprio per sostenere nel mondo le politiche di tutela dei minori nelle diocesi dove mancano anche i mezzi economici per curare questo impegno.

«Riconosciamo che è un cammino di conversione che tutti noi continuiamo a percorrere - conclude Verny -. Come ci ha sempre ricordato Papa Francesco, solo a questa condizione il Vangelo potrà essere veramente ascoltato e credibile. Conto sull'assistenza esperta, sulla saggezza e sulla dedizione dei miei colleghi della Commissione nel portare avanti insieme questa missione».

Il grazie di O'Malley

Altrettanto fiduciosa e soddisfatta la reazione del cardinale americano: «Avendo lavorato a stretto contatto con l’arcivescovo Verny durante il tempo in cui è stato membro della Commissione dal 2022, ho potuto constatare la sua dedizione alla prevenzione degli abusi nella vita della Chiesa – scrive in una nota il porporato –. Oltre agli importanti contributi al lavoro della Commissione, l’arcivescovo vanta anni di approfondita esperienza di collaborazione con le forze dell’ordine, altre autorità civili e le guide della Chiesa per promuovere l’assunzione di responsabilità per le gravi mancanze della Chiesa in Francia. È stato in prima linea nella ricerca della guarigione e della riconciliazione con le vittime. L’arcivescovo Verny – sottolinea O’Malley – ha svolto un ruolo importante nello sviluppo e nell’attuazione di politiche e procedure concrete, con specificità culturali, per la prevenzione di qualsiasi recidiva di abusi. È una benedizione per tutti che papa Leone XIV abbia affidato la guida della Commissione all’arcivescovo Verny, che è una guida collaborativa, impegnata a promuovere l’adozione globale di misure di protezione e salvaguardia, per garantire al meglio la sicurezza di coloro che sono affidati alla Chiesa in tutto il mondo».

Poi un pensiero per papa Francesco, che ha istituito la Pontificia Commissione: «Sono stato onorato di essere stato nominato presidente della Commissione fin dalla sua fondazione. In collaborazione con i membri e il personale della Commissione, abbiamo stabilito politiche e procedure per la protezione e la salvaguardia, sempre consapevoli dell’importanza di ottenere riconoscimento, risoluzione e pace per tutte le persone colpite da abusi. Sono grato a tutti i miei colleghi associati alla Commissione, sia quelli attualmente attivi sia quelli che hanno servito negli anni passati, per il tempo e l’impegno significativi dedicati a questa missione e per il loro incrollabile impegno nella protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili».

Non manca, infine, il grazie a papa Leone XIV «per aver garantito che la Commissione continui a essere una priorità per la Chiesa - nota O'Malley -. Le parole e le azioni del Santo Padre in questi primi mesi del suo pontificato assicurano al mondo che la Chiesa non si adagerà nei suoi sforzi per garantire, per quanto possibile, la protezione dei bambini, degli adulti vulnerabili e di tutte le persone nelle nostre comunità».

L'augurio della Cei e di Telefono Azzurro

Il Servizio nazionale per la tutela dei minori della Cei ha inviato un saluto a Verny, augurandogli buon lavoro e «rinnovando la disponibilità ad un cammino comune e condiviso. Il Servizio ringrazia il cardinale Sean Patrick O'Malley per l'impegno profuso nel suo incarico alla guida della Commissione e per le preziose iniziative congiunte messe in atto in questi anni».

A esprime soddisfazione per la scelta di Verny è anche Telefono Azzurro, per bocca del presidente Ernesto Caffo, che è anche membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori: «Le più sincere congratulazioni all'arcivescovo Thibault Verny per la sua nomina a presidente della Commissione - scrive in una nota Caffo -. Sono fiducioso che, sotto la sua guida e con l'esperienza acquisita negli ultimi anni, la Commissione continuerà ad affrontare le sfide complesse e in evoluzione che ci troviamo ad affrontare nella protezione dei minori, sia nel mondo reale che nell'ecosistema digitale».

Un ringraziamento speciale, aggiunge Caffo, «va anche al Segretario della Commissione, monsignor Luis Manuel Ali Herrera, e al suo staff, il cui lavoro dedicato è stato una fonte vitale di supporto per la missione e le attività della Commissione. E un grazie particolare va al cardinale Seán O'Malley per la sua costante guida della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, in particolare durante alcuni dei periodi più difficili. Il suo impegno e la sua visione hanno contribuito a garantire che la salvaguardia delle persone vulnerabili, in particolare dei bambini e degli adolescenti, rimanga al centro della missione della Chiesa in tutto il mondo».

Con la nomina di Verny, conclude il presidente di Telefono Azzurro, «è evidente il chiaro riconoscimento da parte del Pontefice dell'importanza della salvaguardia dei minori attraverso il rafforzamento del ruolo della Commissione nell'affrontare le nuove e pressanti sfide del nostro tempo».

Chi è l'arcivescovo Thibault Verny

Nato a Parigi il 7 novembre 1965, Verny è stato consacrato sacerdote il 27 gugno 1998 per la diocesi della capitale francese. Il 25 giugno 2016 papa Francesco lo ha nominato vescovo ausiliare di Parigi. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 9 settembre successivo dal cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo metropolita di Parigi. Impegnato sul fronte degli abusi su incarico della Conferenza episcopale francese, nel 2021 ha promosso la creazione di un centro di ascolto per gli ecclesiastici che hanno commesso violenze sessuali. L’11 maggio 2023 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Chambéry e vescovo di Saint-Jean-de Maurienne e di Tarentaise.

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