mercoledì 4 marzo 2020
Il caso di un sacerdote ammalato e risultato positivo al Sars-Cov-2 ha costretto 35 persone a isolarsi all'interno della struttura. Il rettore: stiamo bene, la comunità è fiduciosa
Il Seminario interdiocesano di Gorizia, Trieste e Udine di Castelelrio, frazione di Pagnacco (Udine)

Il Seminario interdiocesano di Gorizia, Trieste e Udine di Castelelrio, frazione di Pagnacco (Udine)

COMMENTA E CONDIVIDI

Il tredicesimo caso di Covid-19 in Friuli Venezia Giulia ha portato alla quarantena per tutte le 35 persone che vivono nel Seminario interdiocesano di Gorizia, Udine e Trieste a Pagnacco (Udine). A finire nel reparto infettivi dell'ospedale udinese due giorni fa, infatti, è stato un sacerdote, docente allo Studio teologico del Seminario. Un paio di settimane fa si trovava a Milano per una giornata di studi e pochi giorni dopo il rientro ha cominciato a non stare bene fino a quando, domenica sera ha segnalato la propria condizione ai sanitari, che hanno effettuato un tampone. Il risultato è arrivato nella giornata di lunedì: positivo al Sars-Cov-2.

"Appena avuta la notizia - racconta don Loris Della Pietra, rettore del Seminario - ci siamo consultati con i vescovi e i sanitari, che poi sono venuti in Seminario chiedendoci di rimanere in quarantena". Un'indicazione che è stata differenziata in base all'epoca dell'ultimo contatto con il sacerdote ammalato, perciò i seminaristi termineranno la loro quarantena già venerdì, perché la settimana scorsa non hanno fatto vita di comunità. Qualche giorno in più per il rettore, il direttore spirituale, don Ilario Virgili, e le suore.


Alcuni dei Seminaristi di Udine assieme al rettore don Loris Della Pietra (a sinistra), l'arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato (al centro) e il direttore spirituale don Ilario Virgili (a destra)

Alcuni dei Seminaristi di Udine assieme al rettore don Loris Della Pietra (a sinistra), l'arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato (al centro) e il direttore spirituale don Ilario Virgili (a destra) - Da www.facebook.com/pages/Seminario-Interdiocesano-di-Castellerio-Pagnacco-UD/115695975189813

Si tratta di un'esperienza forte, nota don Della Pietra, che ha creato però un clima particolare tra i seminaristi: "Dopo i primi momenti di allarme e preoccupazione, ha prevalso il senso di fiducia, che nasce dal fatto di condividere in comunità questo momento particolare. Abbiamo cercato di offrire anche una lettura spirituale di quello che stiamo vivendo, invitando i seminaristi a leggere questa clausura forzata gettando uno sguardo al di là della nostra situazione contingente, nell'ottica del progetto di Dio che ci chiama a solidalizzare con chi sta peggio di noi. Perché noi per ora stiamo tutti bene ma bisogna ricordare che in questo momento ci sono molti malati in Italia e in tutto il mondo".

Tutta questa storia, "per la quale abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà", conclude il rettore, "insegna a noi preti e futuri preti a onorare la fragilità che come esseri umani ci portiamo dentro. Ci insegna che le ferite del mondo ci riguardano da vicino e che non siamo onnipotenti. Abbiamo le agende piene ma basta poco per farle saltare e allora impariamo ad affidarci al Signore che guida la nostra storia personale così come quella dell'intera umanità".

Insomma, nessuno entra e nessuno esce dal Seminario di Pagnacco, dove vivono 21 seminaristi della diocesi di Udine, 8 di Trieste e 5 di Gorizia, ma anche questo isolamento, per i futuri presbiteri delle tre diocesi del Friuli Venezia Giulia, sta offrendo una preziosa occasione di formazione.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: