Torino piange l'arcivescovo Cesare Nosiglia, morto oggi a 80 anni

Il presule aveva guidato anche le diocesi di Vicenza e Susa, dopo essere stato vicegerente a Roma. Aveva guidato la diocesi del capoluogo piemontese dal 2010 al 2022. Il cordoglio di Repole
August 26, 2025
Sono in lutto le comunità diocesane di Torino, di Susa e di Vicenza: stanotte è morto, all'età di 80 anni, Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito del capoluogo piemontese, che era stato anche amministratore apostolico di Susa e, prima, vescovo ausiliare di Roma e vescovo di Vicenza. La morte, come si legge nel sito della diocesi di Torino, è avvenuta alle 2.15 di mercoledì 27 agosto 2025 presso l’Hospice Cottolengo di Chieri, dove Nosiglia era stato trasferito pochi giorni fa dall’Ospedale Gradenigo di Torino a causa di un una malattia respiratoria.
I funerali saranno celebrati dal suo successore, il cardinale Roberto Repole, venerdì 29 agosto alle 15.30 nel Duomo di Torino. La veglia funebre sarà presieduta sempre dal Cardinale giovedì 28 agosto alle 21 presso il Santuario della Consolata, dove sarà allestita la camera ardente a partire da mercoledì 27 agosto alle 15.30.
Ed è stato proprio Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, ad annunciare la notizia della scomparsa di Nosiglia: «Ho potuto visitare Nosiglia fino all’ultimo giorno e accompagnarlo nella preghiera - ha affermato il porporato -. Uno dei primi ricordi che affiorano in queste ore è lo stile del suo servizio alla Chiesa e alla Città, uno stile instancabile: non si fermava mai, tanti lo ricordano così. Credo che Torino e Susa conserveranno memoria grata del suo desiderio di stare a fianco dei poveri e dei carcerati, dei migranti, dei lavoratori delle tante aziende in crisi: ha cercato di scuotere le coscienze e di mobilitare la solidarietà, penso che sia stato il suo dono più bello».
Anche da Vicenza è giunto un messaggio in ricordo di Nosiglia: «Siamo grati al Signore per quanto ha seminato il vescovo Cesare nella nostra diocesi berica - ha fatto sapere il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, ancora in Thailandia in visita alla missione triveneta -. Con lui ho avuto solamente un breve incontro in occasione dell’ordinazione episcopale di monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino. Ma più volte in diocesi ho sentito parlare del mio predecessore ricordando la sua infaticabile dedizione pastorale, in continuo movimento e con sempre nuove iniziative, specialmente a favore dei ragazzi e dei giovani».
Da Roma, dove Nosiglia era stato vicegerente, arriva la voce del cardinale vicario Baldo Reina, che affida l'arcivescovo scomparso «all’abbraccio misericordioso di Dio e alla preghiera di suffragio dei tanti fedeli che lo hanno conosciuto e apprezzato». Nosiglia, prosegue Reina, è stato un «pastore sapiente e instancabile». La diocesi di Roma celebrerà la Messa di suffragio nella chiesa di Santa Bernadette a Lourdes, durante il pellegrinaggio diocesano.
Monsignor Lodovico Furian, vicario generale del vescovo Nosiglia dal 2007 al 2010 a Vicenza, lo ricorda come «un uomo molto attivo, appassionato del ministero che stava svolgendo, sensibile agli aspetti sociali (poveri, operai, zingari...), con una forte attitudine a programmare e a pensare. Era un lavoratore instancabile, privatamente più sensibile e affettuoso di quanto appariva in pubblico».

I messaggi di cordoglio. Le parole della Cei

Un uomo «di grande spiritualità»: è il tratto principale di Nosiglia secondo il presidente e del segretario generale della Cei, il cardinale Matteo Zuppi e l'arcivescovo Giuseppe Baturi. «Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito di Torino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana dal 2010 al 2015, segretario della Commissione episcopale per l’educazione cattolica (1995-2000) di cui, dal 2000 al 2005 fu presidente - si legge nel comunicato diffuso dalla Cei -. Uomo di grande spiritualità, ha servito la Chiesa in Italia leggendo i segni dei tempi, ponendosi in ascolto delle istanze che andavano emergendo negli anni, con uno sguardo attento ai disoccupati e alle popolazioni Sinti e Rom».
Nosiglia, aggiungono i vescovi italiani, era stato impegnato in modo particolare «nel settore della catechesi sin dagli anni Settanta ed è stato tra i promotori del Documento di base “Il Rinnovamento della Catechesi” (1970) favorendo, successivamente, il progetto dei Catechismi della Chiesa italiana. Un impegno culminato con la direzione dell’Ufficio catechistico nazionale dal 1986 al 1991, di cui già era vicedirettore. Di grande spessore anche il suo apporto alla Chiesa di Roma che ha servito in qualità di ausiliare e vicegerente, acuto collaboratore del cardinale
«Abbiamo avuto testimonianza della sua profonda fede in occasione delle Ostensioni della Sacra Sindone, specialmente in quella del Sabato Santo 2020 (11 aprile) in piena pandemia da Covid - prosegue il comunicato -. Le sue parole: “La Sindone oltre che specchio del Vangelo ci offre non solo il corpo martoriato di Gesù nei segni della sua passione ricordati dai Vangeli ma è anche icona di questo giorno che prelude alla Pasqua di Risurrezione”. Di questo, la sua vita è stata testimonianza fino alla fine. Proprio come egli stesso ha affermato introducendo il V Convegno ecclesiale nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), in quanto presidente del Comitato preparatorio. “Il nuovo umanesimo – aveva sottolineato – ha le sue radici prima di tutto nei nostri cuori, nell’esperienza contagiosa di Gesù Cristo che viviamo insieme con gioia e fraternità nell’ascolto della sua Parola, nell’Eucaristia e nella testimonianza in ogni ambito e ambiente di vita».
Nell’affidare l’anima di Nosiglia «all’abbraccio del Buon Pastore perché lo accolga nel suo Regno di luce», i vescovi italiani si stringono «alla Chiesa di Torino e a quelle di Roma e Vicenza, che ha servito in precedenza, certi che il suo ricordo continuerà a restare vivo e a incoraggiare opere di misericordia e di carità».
Al cordoglio delle comunità ha voluto unirsi l'intera Conferenza episcopale di Piemonte e Val d'Aosta, tramite le parole del presidente, il vescovo di Aosta, Franco Lovignana: «La Conferenza episcopale piemontese affida al Signore con riconoscenza monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito di Torino - si legge in un comunicato -, e si unisce alla preghiera di suffragio dell'arcivescovo cardinale Roberto Repole, del presbiterio e di tutta la Chiesa torinese. Monsignor Nosiglia ha guidato la Conferenza regionale dal 2011 al 2022 - ricordano i vescovi piemontesi -. Lo ricordiamo come uomo di fede, lavoratore instancabile, puntuale e lucido nei suoi interventi. Preghiamo perché il Signore lo accolga presso di Sé e lo ricompensi per il suo lungo servizio apostolico».
Anche Alfonso Badini Confalonieri, vescovo emerito di Susa e predecessore di Nosiglia, ha fatto giungere un messaggio di cordoglio: «Porto nel cuore il ricordo di un pastore buono e innamorato della Chiesa - ha affermato il presule -; Susa e la Valle lo ricorderanno con riconoscenza anche per aver posto le basi per l’avvicinamento alla Diocesi di Torino, un cammino di integrazione che è ormai in pieno svolgimento e che prosegue verso l’integrazione delle comunità cristiane».

La biografia

Nosiglia era nato il 5 ottobre 1944 a Rossiglione, nella diocesi di Acqui e provincia di Genova. Dopo aver compiuto gli studi nel Seminario di Acqui Terme, aveva conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e quella in Sacra Scrittura presso il Pontifico Istituto Biblico a Roma.
Era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1968 per la diocesi di Acqui.
Tra i suoi incarichi pastorali più significativi, ricordati nel profilo biografico che accompagna la notizia della morte sul sito della diocesi di Torino, ci furono anche quello di collaboratore nella parrocchia di San Giovanni Battista De Rossi a Roma dal 1968 al 1975; dal 1971 al 1983 era stato addetto all’Ufficio Catechistico nazionale della Cei; dal 1975 al 1991 collaboratore nella parrocchia di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti; dal 1978 al 1980 docente di Teologia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo; dal 1983 al 1986 vicedirettore dell’Ufficio catechistico nazionale Cei; dal 1986 al 1991 direttore dell’Ufficio Catechistico nazionale della Cei.
Eletto alla Chiesa titolare di Vittoriana e nominato vescovo ausiliare di Roma il 6 luglio 1991, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 14 settembre successivo. Durante il Sinodo di Roma ha ricoperto gli incarichi di relatore generale e presidente della Commissione post-sinodale. Il 19 luglio 1996 è stato nominato vicegerente di Roma con il titolo personale di arcivescovo. Il 6 ottobre 2003 è stato trasferito alla diocesi di Vicenza.
A livello nazionale, è stato anche presidente del Consiglio nazionale della Scuola sattolica, presidente dell’Organismo internazionale dell’Educazione Cattolica (Oiec), nonché delegato del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa per la catechesi e l’università.
Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è stato membro della Commissione episcopale per la Dottrina della fede (1992-1999), segretario della Commissione episcopale per l’educazione cattolica (1995-2000) e presidente della stessa Commissione (2000-2005), infine vice-presidente della Conferenza episcopale italiana (2010-2015).
In occasione del Giubileo dell’anno 2000 era stato vicepresidente della Commissione pastorale-missionaria del Comitato centrale, presidente del Comitato italiano per la Giornata mondiale della Gioventù e vicepresidente del Congresso eucaristico internazionale. Inoltre, è stato membro del Consiglio internazionale per la catechesi della Congregazione per il clero. È stato presidente del Comitato preparatorio del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015.
Dall’11 ottobre 2010 al 19 febbraio 2022 è stato arcivescovo di Torino. Dal gennaio 2011 fino alla fine del suo incarico episcopale era stato presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta e membro del Consiglio episcopale permanente della Cei.
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