È morto Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia

Il funerale verrà celebrato sabato 8 novembre alle 11 nella cattedrale di Chiavari. Il vescovo verrà sepolto poi nella cattedrale di Brescia
November 6, 2025
Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia
Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia
Un uomo del dialogo, esperto di comunicazione sociale e figlio del Concilio Vaticano II. Si può condensare così la figura del vescovo emerito di Brescia, Giulio Sanguineti, scomparso ieri all’età di 93 anni nella “sua” Chiavari, la diocesi in cui era nato e si era formato al sacerdozio. Il presule ligure nella sua lunga vita aveva guidato oltre a Brescia (1998-2007) anche le diocesi di Savona-Noli (1981-1989) e di La Spezia-Sarzana-Brugnato (1989-1998). E custodiva un primato particolare: era l’ultimo testimone tra gli undici vescovi ordinati da Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 1981, quasi 45 anni fa. Sanguineti era nato a Santa Giulia di Centaura (Lavagna, in diocesi di Chiavari) il 20 febbraio 1932. Il 29 maggio 1955 era stato ordinato prete dall’allora vescovo di Chiavari, Francesco Marchesani. Laureato in Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, aveva prestato servizio come presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano. Tra gli altri incarichi aveva ricoperto quello di canonico della Cattedrale. Il 5 dicembre 1980 era stato eletto da Giovanni Paolo II alla guida della diocesi di Savona-Noli. Il suo stemma episcopale – croce e calice su campo rosso con capo dell’Impero – recava il motto «In sanguine suo», tratto dall’Apocalisse a memoria della centralità dell’Eucaristia e di Cristo. Un motto che richiamava il suo cognome e ben riassumeva il suo tratto: sobrio, concentrato sull’essenziale della fede.
Durante il suo ministero savonese si fece apprezzare per le sue grandi qualità umane e spirituali. Fu un pastore generoso e attento ai cambiamenti che la Chiesa stava vivendo in quegli anni, promuovendo un’azione pastorale che non trascurava alcun ambito, dalla famiglia alle vocazioni sacerdotali. Fu lui a indire nel 1985 l’Anno della misericordia per la diocesi savonese invitando, tra gli altri, figure importanti come i cardinali Martini e Ballestrero. Durante il suo episcopato nacquero la mensa di fraternità della Caritas, Casa Zaccheo. Come certamente rilevante fu l’impronta che lasciò nei suoi nove anni alla guida della diocesi del Levante ligure La Spezia-Sarzana-Brugnato. Furono anni in cui il presule si spese, in particolare, a favore dei lavoratori e della pastorale sociale. Il vescovo Sanguineti dette attuazione al Sinodo diocesano che era stato tenuto dal suo predecessore Siro Silvestri nel 1988. Nel 1995 venne eletto presidente della Commissione della Cei per le comunicazioni sociali; restò in carica fino al 2000. Tra gli incarichi ricoperti vi fu anche quello di presidente del Consiglio di amministrazione di Avvenire negli anni Novanta. Nel 1995 fu rilevante la partecipazione di Sanguineti al Convegno ecclesiale nazionale Cei di Palermo sul tema “Evangelizzazione e testimonianza della carità”.
L’ultimo tratto della sua vita da vescovo fu alla guida della Chiesa di Brescia per otto anni : la diocesi che diede i natali a papa Paolo VI. Sanguineti si trovò così a succedere a monsignor Bruno Foresti, uno degli ultimi testimoni  indiretti del Vaticano II . Durante il suo ministero in terra bresciana vi fu la realizzazione della nuova sede dedicata alla memoria di papa Paolo VI nel settembre 2005. Uomo attento al mondo dei media: dal 2016 a lui è intitolato il centro diocesano delle comunicazioni sociali (sede anche del settimanale della diocesi di Brescia La Voce del Popolo). Toccanti in queste ore sono state le parole espresse dal suo successore, il vescovo Pierantonio Tremolada: «Vogliamo ricordarlo con commozione, con affetto e lo affidiamo alla misericordia del Signore. La nostra diocesi gli deve molto. I suoi anni sono stati importanti e delicati. Si è speso per il bene di questa Chiesa con grande generosità e con grande intelligenza. Lo affidiamo alla misericordia del Signore che sa ricompensare i suoi servitori generosi e fedeli. La sua preziosa memoria diventa per noi un’eredità spirituale».
Sabato 8 novembre alle 11 si terrà nella Cattedrale di Chiavari il rito esequiale. A presiederlo sarà il vescovo di Chiavari, Giampio Devasini. Lo stesso giorno ci sarà il trasferimento della salma a Brescia dove nel Duomo alle 19 si terrà il funerale. A presiederlo sarà il vescovo Tremolada. Successivamente Sanguineti verrà sepolto in Cattedrale accanto ai suoi predecessori.

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