Annuncio, catechesi, laici, digitale:
l'agenda comune di Leone XIV e della Chiesa italiana

Nel Documento di sintesi di quattro anni di Cammino sinodale che viene votato oggi, ci sono i temi, le urgenze e le istanze di rinnovamento indicate dal Papa
October 25, 2025
Annuncio, catechesi, laici, digitale:
l'agenda comune di Leone XIV e della Chiesa italiana
L'udienza di papa Leone XIV ai vescovi italiani, primo incontro del nuovo Papa con la Cei lo scorso giugno / VATICAN MEDIA
C’è già un’agenda comune che unisce Leone XIV e la Chiesa Italiana. Temi, urgenze, istanze di rinnovamento che il Papa ha indicato nei primi cinque mesi di pontificato e che si ritrovano nel Documento di sintesi del Cammino sinodale italiano. Un testo che raccoglie quattro anni di ascolto, partecipazione e confronto in cui sono state coinvolte più di 500mila persone e che oggi viene votato dai circa 900 delegati di tutta la Penisola nell’Assemblea sinodale in programma all’Ergife Palace Hotel di Roma. Nuovo slancio nell’annuncio del Vangelo, rinnovamento della catechesi, attenzione alle frontiere digitali, migliori forme di collaborazione fra le comunità, valorizzazione e cura del laicato, impegno sociale, collegialità e sinodalità sono le direttrici che papa Leone ha presentato come priorità incontrando vescovi, diocesi e parrocchie del Paese. E sono grandi questioni che trovano spazio nel Documento incentrato su 124 «proposte» per promuovere una conversione missionaria della Chiesa italiana.
Papa Leone XIV con il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, durante l'udienza ai vescovi italiani lo scorso giugno / VATICAN MEDIA
Papa Leone XIV con il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, durante l'udienza ai vescovi italiani lo scorso giugno / VATICAN MEDIA
«Proposte» che, dopo il via libera di oggi, verranno consegnate nelle mani dell’episcopato italiano. Rispetto al testo presentato davanti all’Assemblea di aprile che era stato ritirato dopo un «dissenso costruttivo» scaturito dal  dibattito, quello attuale ha un nuovo titolo: da “Perché la gioia sia piena”, ispirato all’Evangelii gaudium di papa Francesco che aveva chiesto alla Cei di avviare il Cammino sinodale nel 2021, a “Lievito di pace e di speranza”, in cui emergono le dimensioni della pace e della speranza care a Leone XIV e l’immagine del lievito suggerita nella Messa di inizio pontificato.

Sinodalità e collegialità

Le coordinate della sinodalità e della collegialità sono state più volte richiamate dal Papa che ha invitato a un «principio di comunione». Nel Documento Cei si sottolinea che il Cammino sinodale «ha rafforzato il legame tra sinodalità e collegialità episcopale, rivelando che la sinodalità non è un’utopia ma una pratica possibile». E si spiega che il testo «non è solo un punto d’arrivo, ma un punto di partenza: spetterà ai vescovi individuare percorsi» e prospettive pastorali per i prossimi anni.

Nuovo annuncio

Ai presuli italiani ricevuti in udienza a giugno, il Papa ha detto che serve «uno slancio rinnovato nell’annuncio e nella trasmissione della fede» con «azioni pastorali capaci di intercettare chi è più lontano e con strumenti idonei al rinnovamento della catechesi e dei linguaggi dell’annuncio». Una parte significativa del Documento di sintesi è dedicata a questo ambito. Nell’ultima fase del Cammino sinodale l’Iniziazione cristiana è stata indicata da un terzo delle diocesi italiane come la priorità tra tutte. E se ne raccomanda una revisione sia fornendo orientamenti sulla successione dei sacramenti, sia valorizzando il ruolo di padrini e madrine, sia facilitando il raccordo fra famiglie e comunità. Poi si invita a costituire «équipe di catechisti» e ad avere «accompagnatori della fede per adulti».

Le frontiere digitali

Il Papa ha richiamato davanti all’episcopato italiano il ruolo che oggi giocano «l’intelligenza artificiale» e «i social media» in grado di trasformare «profondamente la nostra esperienza della vita». Nel testo Cei si propone la nascita di «équipe per la pastorale digitale» e la realizzazione di «percorsi educativi per una presenza consapevole della Chiesa nei social media in modo da raccontare la bellezza del Vangelo, anche contrastando fake news e post-verità».

La collaborazione pastorale

Salutando alcune diocesi della Penisola, Leone XIV ha chiesto di scommettere sulla «collaborazione pastorale nelle comunità». Nel Documento di sintesi si fa riferimento a «forme stabili di collaborazioni» fra le parrocchie, all’idea di riarticolare le unità pastorali in «comunità di comunità», alla costituzione di «gruppi ministeriali» di laici che possono gestire le chiese più piccole. Il Papa ha anche manifestato dubbi sul «processo di unificazione delle diocesi» italiane evidenziando che occorre «verificare se ci sono o meno le condizioni per andare avanti».

I laici

Nell’udienza giubilare alle Chiese della Toscana il Pontefice ha esortato a una «partecipazione attiva dei laici alla vita ecclesiale». Il testo del Cammino sinodale suggerisce di avere il «ministero della cura, dell’accompagnamento, dell’ascolto», di delegare ai laici la gestione amministrativa delle parrocchie d’intesa con il sacerdote, di «affidare ai laici la guida e l’animazione di celebrazioni non eucaristiche e la predicazione», di incentivare «una effettiva parità di genere in ruoli di responsabilità» pastorale e persino di rivedere le Commissioni Cei in modo che accanto ai vescovi siedano i laici.

L’impegno sociale

Leone XIV ha incoraggiato i vescovi italiani a fare di ogni comunità una «casa della pace» e a potenziare «la presenza delle comunità rispetto alla vita delle famiglie, dei poveri, del mondo del lavoro». Il Documento Cei sollecita ad «abitare la società e il suo cambiamento», ad avere percorsi di educazione alla nonviolenza e al disarmo, ad adottare «stili di vita sostenibili» e «forme di risparmio etico», a essere attenti «alle aree interne del Paese, alle forme di precariato nel lavoro, alla sicurezza nel lavoro» e a lanciare laboratori di «dialogo» e «cittadinanza attiva».

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