8xmille, partecipano anche le partite Iva
di Redazione
Anche chi ha la partita Iva può scegliere come destinare l'8xmille. Ecco spiegato come fare.

Molti titolari di partita Iva non sanno di poter destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica esattamente come qualsiasi altro contribuente. Eppure il diritto è lo stesso, che si tratti di artigiani, commercianti, liberi professionisti o freelance. Non è una tassa aggiuntiva, ma la possibilità di scegliere come indirizzare una parte delle imposte già versate allo Stato, senza alcun costo in più.
Chi presenta il modello Redditi (e non il 730) può firmare nell’apposito riquadro “Chiesa cattolica” per destinare l’8xmille a progetti che, ogni anno, raggiungono migliaia di persone in Italia e nel mondo. Per la dichiarazione 2025 la scadenza è fissata al 31 ottobre e la firma non comporta alcun esborso ulteriore: non si tratta di una “tassa in più” (uno dei luoghi comuni più diffusi sull’8xmille), ma di un’opzione su una quota delle imposte già dovute. E il risultato è tangibile: con i fondi dell’8xmille la Chiesa cattolica promuove mense per i poveri, centri di accoglienza, interventi di emergenza, progetti educativi e formativi, aiuto alle famiglie in difficoltà. E non solo: contribuisce anche a conservare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale delle nostre città.
Ogni anno viene pubblicato il rendiconto dettagliato, disponibile su 8xmille.it, dove si possono trovare fondi stanziati, aree di intervento, progetti finanziati e risultati raggiunti.
Per chi lavora in proprio, spesso abituato a calcolare ogni voce di spesa e a gestire autonomamente gli adempimenti fiscali, sapere che un atto così semplice non incide minimamente sul bilancio è importante. La differenza non sta nell’importo, ma nel fatto di non restare indifferenti: la firma trasforma una quota già destinata allo Stato in un aiuto concreto.
Intorno all’8xmille circolano, come accennato, molti pregiudizi: c’è chi lo considera una tassa aggiuntiva, chi pensa che la Chiesa “non ne abbia bisogno”, chi immagina che i fondi non siano gestiti con trasparenza. I dati disponibili smentiscono queste convinzioni: ogni euro è rendicontato, come dimostrano il resoconti economici annuali, e per chi ha una partita IVA questa chiarezza rappresenta una garanzia. Il contributo non alimenta un patrimonio “ricco”, ma progetti sociali, culturali e solidali che spesso toccano da vicino le comunità locali.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica significa partecipare a un impegno collettivo che unisce fede, solidarietà e responsabilità sociale.Scopri di più qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





