Un frame del video realizzato dall'Ufficio Cei per la Pastorale delle vocazioni

«La vocazione per me è sempre stata qualcosa di misterioso, nel senso che supera ogni mia capacità di comprenderla…». «Il Signore è davvero grande: quando fa qualcosa per te, fa qualcosa anche per gli altri…». «Dio non butta via nulla…». «La parola mistero non dice qualcosa di incomprensibile, ma di inesauribile. E la vocazione è inesauribile…». «A un certo punto ti lasci andare, e il Signore fa…». Sono alcune tra le espressioni che, come perle, disseminano i 22 minuti di «Sembrava tutto molto chiaro», lo splendido video che l’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni ha realizzato e diffuso attorno alla Giornata mondiale, celebrata domenica 3 maggio. Otto testimonianze raccolte via Skype in piena pandemia, voci intense di vite donate rese ancor più credibili dal confronto con la domanda sul senso di una “chiamata” ad affrontare la prova del virus condivisa con tutti, conferiscono al filmato una profondità e una suggestione che lo rendono uno strumento originale ed efficace, capace di toccare nel profondo l’intelligenza e il cuore. Nato da un’idea di don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio, il cortometraggio è firmato da Giovanni Panozzo e si basa sulla convinzione – sintetizzata nel titolo e suffragata dalle belle testimonianze di tre religiose, due sposi, un sacerdote, una claustrale e del vescovo di Bergamo Francesco Beschi, pastore di una Chiesa provata dal Covid-19 – che vi sia «un punto di svolta che caratterizza la vocazione di ciascuno - spiega don Michele -: l’invito del Signore stravolge le carte, scombussola i programmi, confonde ciò che appariva chiaro, aprendo l’orizzonte ad un futuro insperato». Quello che una delle voci raccolte nel video chiama «da quel momento lì…».

Il video è sul canale dell'Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni al link https://www.youtube.com/watch?v=wgpyaga4YTs&feature=youtu.be