Una iena in una città fantasma della Namibia è lo scatto dell'anno Wildlife
La foto è del sudafricano Wim van den Heever. Il 17enne italiano Andrea Dominizi vince la categoria giovani del prestigioso premio internazionale dedicato alla natura. La mostra a novembre a Milano

Una rara iena bruna guarda direttamente nell'obiettivo mentre si aggira di notte nella città fantasma di Kolmanskop, in Namibia, davanti a una casa abbandonata e semidistrutta: è lo spettrale (e bellissimo) scatto che ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2025, punto di riferimento per la fotografia naturalistica, organizzato dal Natural History Museum di Londra e giunto alla 61esima edizione. L'autore è il sudafricano Wim van den Heever, che ha dedicato 10 anni a ottenere una immagine come questa. I giudici hanno considerato la foto come la dimostrazione più evidente delle qualità necessarie per un fotografo naturalista di successo: curiosità, pazienza, talento e soprattutto perseveranza. Uno scatto che ipnotizza l'attenzione dell'osservatore.
Nella categoria Young Wildlife Photographer of the Year a imporsi è invece un fotografo italiano di 17 anni, Andrea Dominizi. La sua fotografia, scattata sui Monti Lepini, nel Lazio, racconta una storia di distruzione e resilienza: da un lato i macchinari per il disboscamento, dall'altro un piccolo coleottero della specie Morimus asper, che possiede la fondamentale capacità di riciclare il legno morto e che un gioco di prospettive fa apparire grande quanto i macchinari, come a sottolineare che il contributo di questi insetti all'ecosistema in cui vivono è infinitamente più prezioso di quanto le loro dimensioni lascino supporre.








Una mostra che aprirà il 17 ottobre nel museo londinese permetterà di ammirare queste e tutte le cento fotografie selezionate tra le quasi 61mila arrivate quest'anno, provenienti da 113 paesi. Un numero record. Nella categoria "ritratti" troviamo un altro fotografo italiano, Philipp Egger, premiato grazie a uno scatto quasi del tutto buio illuminato solo dal luccichio arancione degli occhi di un gufo reale e dalla poca luce serale che cade sulle sue piume. Nella sezione dedicata agli uccelli, ha primeggiato un'incredibile scena di caccia sincronizzata, immortalata dal cinese Qingrong Yang: un uccello della specie garzetta, con le ali che coprono completamente testa e corpo, incombe su un pesce che ne sta per divorare un altro più piccolo, mentre per la categoria "Animali nel proprio ambiente", il canadese Shane Gross ha fotografato una murena che esce addirittura dall'acqua per procurarsi il cibo, a dimostrazione delle sue grandi capacità di adattamento.
Tra le foto dedicate ai mammiferi, spicca quella dell'americano Dennis Stogsdill che ha potuto osservare un caracal mentre cacciava un fenicottero nel Parco nazionale del Serengeti in Tanzania, una testimonianza più unica che rara. C'è poi il gruppo di raganelle radunatesi solo per poche ore dopo le forti piogge, il cui colore verde chiaro si staglia brillante contro il fogliame scuro della vegetazione, nell'immagine del francese Quentin Martinez. E poi l'incredibile copricapo di un bruco catturato dall'australiana Georgina Steytler e lo stormo di gabbiani che si affolla attorno a un peschereccio, raccontando, grazie alla foto del norvegese Audun Rikardsen, la convivenza tra fauna marina e industria della pesca.
La mostra arriverà anche in Italia, in concomitanza con Londra, dal 15 novembre al 25 gennaio, al Museo della Permanente, in via Turati a Milano, promossa dall'Associazione culturale Radicediunopercento. «Da oltre tredici anni portiamo a Milano il Wildlife Photographer of the Year - dice il presidente Roberto Di Leo - trasformando la città in un punto di riferimento per chi ama la fotografia, la natura e la cultura scientifica. Nella tappa milanese le immagini prenderanno vita in grande formato, retroilluminate da cornici a Led che ne esaltano la forza visiva e rendono l’esperienza ancora più immersiva. Un'edizione speciale, per il privilegio della contemporaneità con cui il pubblico italiano potrà vivere le stesse emozioni del Natural History Museum di Londra. Accanto alla visita, il programma propone diverse soluzioni di visite guidate e almeno quattro incontri gratuiti con ospiti prestigiosi della fotografia e della divulgazione scientifica. Per noi è motivo di orgoglio portare avanti questo progetto, che ogni anno coinvolge scuole, famiglie e comunità in un dialogo vivo e condiviso con il mondo naturale». Un'occasione per scoprire visioni e aspetti inediti della natura, riflettere sui suoi cambiamenti, porci delle domande sul futuro. Tutto grazie alla potenza del racconto fotografico.
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