Se la banca non c'è più, il Bancomat è il negozio

di Chiara Pazzaglia, Bologna
Nelle zone dell'Appennino rimaste senza sportelli, l’iniziativa di Emil Banca consente di prelevare contanti nei piccoli esercizi
December 13, 2025
Se la banca non c'è più, il Bancomat è il negozio
Una dei bar ed esercizi pubblici che hanno aderito al servizio Debit Cash Back
Nelle aree interne dell’Appennino, dove la distanza dai servizi rischia di diventare distanza sociale, ogni presidio che resta aperto è un atto di resistenza. In questa logica si inserisce l’iniziativa di Emil Banca e di alcune cooperative di comunità: trasformare bar, negozi e piccoli esercizi in punti di prelievo diffusi grazie al servizio Debit Cash Back, riportando il contante dove gli sportelli non ci sono più. Il meccanismo è semplice. Il cliente effettua un acquisto, anche minimo e, al momento del pagamento con bancomat, può chiedere fino a 100 euro in contanti. L’importo viene addebitato sul conto insieme alla spesa. Il costo per chi preleva è di 1,3 euro, oltre alla normale commissione prevista per i prelievi fuori dalla propria banca. Gli esercenti ricevono una remunerazione dello 0,8% sulla cifra erogata. Come spiega il direttore generale di Emil Banca, Matteo Passini, è un servizio «che qualsiasi banca può offrire» e che «non richiede investimenti complessi: i Pos e gli Atm già presenti nei negozi sono sufficienti». Una soluzione già prevista dalla normativa nazionale, capace di sostituire di fatto un bancomat nei territori rimasti senza sportelli.
Tra i protagonisti c’è la Cooperativa di Comunità San Rocco di Ligonchio, frazione montana in provincia di Reggio Emilia, divenuta negli anni un punto di riferimento sociale e generazionale. «La nostra cooperativa è un vero centro di aggregazione attiva, capace di coinvolgere anche i giovani. Questo servizio ci permette di rafforzare ulteriormente il nostro ruolo di punto di riferimento, andando incontro a un’esigenza alla quale, in paese, non riuscivamo più a dare risposta», spiega la presidente Sara Scaruffi. In zone dove anche l’ufficio postale ha chiuso, poter prelevare senza scendere a valle significa autonomia e continuità della vita quotidiana. Oltre a Ligonchio, il servizio è attivo presso la Cooperativa di Comunità Corte Rigoso, sull’Appennino parmense e presso la Coop Re-Esistente, che gestisce il Poggiolo di Monte Sole, sull’Appennino bolognese. «Naturalmente – aggiunge il presidente di Emil Banca, Gian Luca Galletti – non potrà essere un servizio identico a quello di un Bancomat tradizionale. Funzionerà soprattutto per chi ha bisogno di piccole cifre e solo se l’esercente ha contanti disponibili. Ma nel suo piccolo è una rivoluzione». Una rivoluzione che non implica la chiusura delle filiali più periferiche della banca, che restano quasi il 20% delle 96 totali.
Il tema, però, va oltre il prelievo: riguarda il riconoscimento dei presìdi che, pur essendo attività economiche, svolgono una funzione pubblica essenziale. È la logica dei SIEG – Servizi di Interesse Economico Generale, al centro di un recente incontro di Confcooperative Emilia-Romagna e Toscana, che hanno sostenuto il progetto ispirandosi all’esperienza del Trentino Alto-Adige. In quella regione, i SIEG hanno trasformato i negozi di montagna in presìdi multifunzionali: consegna della spesa, prenotazioni sanitarie, stampa referti, distribuzione farmaci. Dai 52 attivi nel 2018 si è arrivati oggi a 124. Comunità che si organizzano per non perdere servizi essenziali e trasformano periferie a rischio abbandono in frontiere di innovazione sociale.

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