Renzi dice «Bastage», per lo stop ai tirocini sottopagati

L'ex premier firma quattro proposte di legge, inclusa una per dimezzare le tasse ai lavoratori di 25-35 anni. «Questo è il tema dei prossimi due anni, per offrire una speranza ai giovani»
March 4, 2025
Renzi dice «Bastage», per lo stop ai tirocini sottopagati
Archivio | Renzi all'evento "Bastage" di Roma
Continua la battaglia di Italia viva contro gli stage sottopagati nel mondo del lavoro. Matteo Renzi ha infatti firmato quattro proposte di legge per combattere questo fenomeno di malcostume: l'abolizione dei tirocini extracurriculari; la regolamentazione dei tirocini curriculari, che dovrebbero avere una durata massima di sei mesi e una indennità minima di 350 euro al mese; il dimezzamento delle tasse per i lavoratori tra 25 e 35 anni; il sostegno alla proposta del reddito di formazione del professor Tommaso Nannicini. Per il leader di Iv – che ha organizzato l’evento Bastage presso The Hub alla stazione Termini di Roma, davanti a oltre 100 ragazzi – «l’immigrazione è un falso problema, il vero problema è la fuga dei giovani all’estero, dove trovano contratti e condizioni di lavoro migliori». E «il tema dei prossimi due anni è stare sulla vita quotidiana delle persone e offrire una speranza alle giovani generazioni, tema completamente cancellato dall’agenda del governo. Questo è invece il nostro core business», ha spiegato l’ex premier. «C'è una narrazione che porta le persone ad entrare in confusione: il governo parla di risultati straordinari. Ma in quale realtà vive?», ha sferzato l'esecutivo Teresa Bellanova, dirigente di Iv ed ex sottosegretaria al Lavoro nel governo Renzi, che ha partecipato all'incontro insieme al presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, a parlamentari come Enrico Borghi e Francesco Bonifazi e alla consigliera regionale di Iv in Piemonte, Vittoria Nallo.
Già nel 2022 era stata presentata una legge sui tirocini curricolari alla Camera. Il primo firmatario era Massimo Ungaro, eletto nelle fila del Pd nella circoscrizione Estero, poi passato a Iv: un “cervello in fuga” pure lui, che ha lavorato dieci anni a Londra e impegnato sul tema dei giovani. Sarebbero 200mila gli stagisti – il numero preciso non esiste – che ogni anno si ritrovano a svolgere tirocini, spesso obbligatoriamente previsti dai piani di studi, per completare il proprio percorso formativo e che però hanno da alcuni anni molte meno tutele dei loro “colleghi” extracurricolari. Una situazione di discriminazione intollerabile, che verrebbe sanata se queste proposte di legge vedessero la luce. «Il lavoro c’è, ma è precario - spiega Francesco Armillei dell’associazione Tortuga, dottorando della Bocconi -. La porta di accesso per molti giovani è il tirocinio. Il 21% dei curriculari supera i sei mesi:ne stimiamo 400/500mila l’anno. Mentre gli extracurriculari sono tra il 10/20%. Molti giovani si trovano a carico delle famiglie per un lungo periodo, dopo anni di investimenti in istruzione. È necessario cambiare radicalmente l’ingresso nel mondo del lavoro: percorsi più chiari, retribuzioni giuste, meno tasse e più prospettive reali».
Anche Eleonora Voltolina, direttrice de La Repubblica degli stagisti, è contraria a «stage senza compenso» e chiede «maggiore trasparenza sui dati».

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