Prime proiezioni: Genova e Ravenna al centrosinistra al primo turno

Urne chiuse alle 15 di lunedì. Si va verso il ballottaggio per Taranto e Matera. Stabile il dato sull'affluenza, al 56,29% contro il 56,32% della tornata precedente
May 25, 2025
Prime proiezioni: Genova e Ravenna al centrosinistra al primo turno
Silvia Salis potrebbe essere la nuova sindaca di Genova con una vittoria netta del centrosinistra già al primo turno. È lo scenario disegnato dalle prime proiezioni di Opinio Italia a poche ore dalla chiusura delle urne, con la vicepresidente del Coni data al 53,5%. Segue l'uomo scelto dal centrodestra, Pietro Piciocchi, che si attesterebbe 41,4%. Un risultato peggiore delle previsioni per la coalizione di governo, che si aspettava una flessione dopo le inchieste liguri ma non di queste dimensioni.
Sempre al primo turno (ma non è una sorpresa), dovrebbe decidersi anche la sfida di Ravenna, con il candidato del campo largo, Alessandro Barattoni, che al momento segna il 57,6% delle preferenze. Disastrosi i numeri del fronte opposto, anche grazie alla decisione della Lega di correre in solitaria: Nicola Grandi (Fdi e Forza Italia) è dato 25%, mentre Alvaro Ancisi del Carroccio fra il 4% e il 6%.
Il ballottaggio è invece l'’esito più probabile negli altri due capoluoghi di provincia, Matera e Taranto. In Basilicata, sempre secondo Opinio, è in testa Roberto Cifarelli (43,1%), sostenuto da una coalizione civica di centrosinistra (ma saenza il Pd), che conta però anche esponenti di Forza Italia. Segue Antonio Nicoletti, candidato del centrodestra, con il 38,4%. Domenico Bennardi, sindaco uscente sostenuto dal M5s, è dato al 7,3%, stessa percentuale di Vincenzo Santochirico, che corre con una lista civica dopo la rottura con una parte dei dem e degli altri alleati del campo progressista.
Centrosinistra in vantaggio anche a Taranto, con Pietro Bitetti al 36,8%, contro il 27,5% di Luca Lazzaro, sostenuto dal centrodestra ma anche in questo caso senza la Lega, che appoggia il civico Francesco Tacente (19,7%).
Stabile il dato sull'affluenza che si ferma al 56,29% contro il 56,32% della tornata precedente. In tutto sono andati al voto 117 Comuni delle regioni a statuto ordinario e nove in Sicilia. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 8 e lunedì 9 giugno, assieme al voto per 5 quesiti referendari, 4 sul lavoro promossi dalla Cgil e 1 sulla cittadinanza.
Le reazioni
Assieme agli exit poll arrivano anche le prime reazioni della politica nazionale. «Quando presenta candidati credibili, seri, preparati, sostenuti da una coalizione unita, con un ruolo importante del centro e senza veti, il centrosinistra vince», esulata Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva. Mentre Matteo Renzi lancia già la sfida nazionale: «Sono vittorie dei sindaci, ma se si guardano i dati in generale il centrosinistra cresce. Si dice che Meloni non porta a casa risultati ma non c'è l'alternativa: se però l'alternativa si trova con persone credibili e un programma chiaro... Bisogna che il centrosinistra individui 3- 4 punti. Il primo sono gli stipendi, poi i servizi e la sanità».
«La lezione che viene dalla prima tornata elettorale delle amministrative ci dice che al di là della propaganda e delle parole vuote, la destra non è credibile e la prova del governo non paga - si legge in una nota di Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato -. Cambiare si può, costruire un'altra idea di paese più giusto, solidale e democratico è possibile. Oggi è un giorno importante per tutte le forze del centrosinistra che hanno scelto l'unità e che credono nell'alternativa».
«Il risultato delle elezioni amministrative apre una speranza, sebbene sia coinvolta una porzione limitata di elettorato - osserva Luana Zanella di Avs -. Anche l'affluenza lascia essere ottimisti per il voto referendario. Nelle città dove il centrodestra aveva governato l'aria sta cambiando. L'elettorato premia l'opposizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA