Pedaggi, ipotesi aumento da agosto. Poi emendamento ritirato

L'incremento (90 milioni) in un emendamento dei relatori di tutti i partiti al dl Infrastrutture. Ma FdI parla di «disappunto» e Salvini ritira la firma. E alla fine salta tutto
July 3, 2025
Pedaggi, ipotesi aumento da agosto. Poi emendamento ritirato
Ansa |
Viaggiare in autostrada potrebbe costare un po’ di più. Un rincaro che innesca una nuova lite nella maggioranza responsabile dell’emendamento, scatena opposizioni e consumatori e induce a fine giornata Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e capo della Lega, a intervenire per chiedere di ritirare il balzello contestato. Quindi il Carroccio fa sapere di aver ritirato la firma alla proposta e che, in ogni caso, «non la voterà». Così, alla fine, i relatori ritirano l'emendamento. «Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l'invito del ministro Salvini a ritirare l'emendamento riguardante il tema del sovracanone a favore di Anas», scrivono in una nota i deputati di Fratelli d'Italia, Antonio Baldelli e Massimo Milani.
La bufera nasce da una modifica dei relatori al “decreto Infrastrutture” che, una volta che la notizia comincia a circolare, fonti di Fratelli d’Italia si premurano di far sapere che è stata accolta con «disappunto» dal partito della premier Meloni. Il testo interviene sul canone annuo versato ad Anas dalle concessionarie e prevede «un aumento di 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e 3, 4 e 5». Un euro in più ogni mille chilometri. Il tutto a partire, di fatto, dal primo agosto, una data che diventa un altro punto assai controverso. La classe A indica scooter, moto e automobili fino a 1,3 metri, la B i furgoni, camper e Suv. L’aumento, in sintesi, verrà pagato dai privati cittadini.
La decisione «consentirà ad Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcuni eventi – si legge nella relazione tecnica all’emendamento –, in particolare la ridefinizione della rete in gestione, l’incremento dei costi per l’illuminazione pubblica delle strade e di altri non coperti dall’attuale contratto di programma». Lo stesso documento quantifica le risorse necessarie ad Anas in circa 90 milioni di euro annui, «corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall’incremento del canone», e ricorda che «il fabbisogno incrementale è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del contratto di programma 2021-2025».
Ad animare la vicenda è però soprattutto il caso politico. Fonti parlamentari spiegano che, nonostante la contrarietà manifestata dal partito della premier, l’emendamento sarebbe stato concordato fra tutte le forze di maggioranza, tanto è vero che la norma sarebbe dovuta già essere presente nel testo del decreto. In seguito si sarebbe deciso di “ripescarla” con una proposta di modifica, comunque sottoscritta da tutti i relatori che sono ben quattro (due meloniani di FdI, appunto, uno di Forza Italia e uno della Lega), dato che sono due le commissioni parlamentari coinvolte. Un “disappunto”, come si vede, molto relativo quindi, quello dei Fratelli. Poi, dopo alcune ore di burrasca, nel centrodestra, ecco la mossa di Salvini.
Inutile dire che la trovata ha scatenato le opposizioni, che ora rinfacciano alla premier di rimangiarsi le promesse di meno balzelli fatte in campagna elettorale. «Tasse e propaganda, nient’altro. Anche oggi Meloni prova a mettere una tassa in più – ha commentato la leader dem Elly Schlein –. Stavolta vuole aumentare i pedaggi da agosto, per colpire quando c’è più traffico. L’unica urgenza dei decreti del governo è quella di mettere le mani nelle tasche degli italiani». E poi, dopo la richiesta salviniana, Schlein ha aggiunto: «Non ci fidiamo, non basta un comunicato». «Ecco svelato un tassello del piano per trovare i soldi che servono per il riarmo e per fare arricchire le lobby delle armi», ha punzecchiato Riccardo Ricciardi, capogruppo M5s alla Camera. Dai pentastellati è arrivato anche un subemendamento soppressivo presentato dal vicepresidente della commissione Ambiente, Agostino Santillo (precisando che il Movimento è disponibile a un aumento del canone, purché non vada a «pesare sui cittadini»).
Caustico Matteo Renzi: «La maggioranza annuncia l’aumento dei pedaggi. I consumatori giustamente si indignano. E allora FdI adesso esprime “disappunto” per la scelta della maggioranza. Questi fanno gli aumenti e poi fanno finta di essere tristi per averlo fatto. Che imbarazzo, governo assurdo». Quindi il leader di Iv ha ripubblicato un post del 2018 in cui Meloni diceva «no all’aumento indiscriminato dei pedaggi. Basta!».
Critiche dure anche da Angelo Bonelli di Avs («Esempio di schizofrenia politica») e da Riccardo Magi (+Europa), che ha parlato di «vigliaccata del ministro Salvini nei confronti degli italiani». Pure il Codacons e Altroconsumo si sono scagliati contro questa stangata estiva, «studiata per colpire gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale», stigmatizzando per di più il fatto che i maggiori introiti non andranno alla manutenzione o alla sicurezza, ma solo a coprire «spese extra».

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