Palla (e accoglienza) al centro: il torneo di calcio per i minori stranieri

“Villapizzone senza frontiere”, al via domani, coinvolgerà otto squadre e oltre cento ragazzi provenienti da più di 30 Paesi: «Diamo opportunità di integrazione ai ragazzi particolarmente vulnerab
May 29, 2025
Palla (e accoglienza) al centro: il torneo di calcio per i minori stranieri
Fotogramma | Una partita di calcio tra ragazzini
«Tra le richieste più frequenti che i minori non accompagnati rivolgono alle comunità in cui sono ospitati c’è quella di poter giocare a calcio», spiega Giancarlo Marini, ideatore del torneo “Villapizzone senza frontiere”. Un desiderio semplice, eppure spesso ostacolato dalla burocrazia. Marini e la società sportiva Cda Villapizzone 1927, dove allena da otto anni, si sono messi in ascolto e hanno deciso di organizzare un torneo che vede protagonisti questi giovani, che solo in Lombardia, secondo i dati più recenti, sono circa 2.200.
Il torneo prende il via domani e si articolerà in quattro giornate, ospitate dal centro sportivo di via Perin del Vaga 11. Saranno coinvolte otto squadre e oltre cento ragazzi provenienti da più di 30 Paesi. «Il problema principale è che per tesserare questi ragazzi si entra in un iter burocratico abbastanza complicato, per cui spesso devono aspettare per un anno o più. Capita anche che quando si arriva al momento del tesseramento diventino maggiorenni e bisogna ricominciare da capo», racconta Marini. L’iniziativa è realizzata insieme al progetto Fr-Agile! e in collaborazione con il Municipio 8 del Comune di Milano e Repower. «Abbiamo accettato subito con entusiasmo la proposta di collaborare a “Villapizzone senza frontiere”», racconta Nicoletta Stefanelli, coordinatrice generale del Progetto Fr-Agile!, che ha donato le maglie per tutte le squadre del torneo. «La nostra mission è offrire maggiori opportunità di integrazione ai ragazzi e alle ragazze particolarmente vulnerabili e, dopo la nostra prima esperienza di un torneo organizzato al Centro diurno che abbiamo creato a Figino, abbiamo visto quanto sia importante offrire l’opportunità di incontrare i valori dello sport».
Se i protagonisti sono indubbiamente i giovani, il torneo è anche un omaggio alle comunità di accoglienza. Un aspetto che Marini è felice di sottolineare: «Abbiamo scelto di apire il torneo anche agli educatori e i loro partner, i volontari e gli ex ospiti che hanno mantenuto il contatto con la loro prima “casa” milanese. Una formula allargata per dare ricoscimento al ruolo che hanno queste comunità nel sistema di accoglienza italiano». Villapizzone è nata nel 1927 in un quartiere periferico difficile per dare la possibilità di giocare e stare insieme a tanti ragazzi che non avevano altri spazi se non la strada: «Con questa iniziativa, alla soglia del nostro centenario, vogliamo tenere fede all’impegno preso allora dai primi soci», commenta il presidente del Villapizzone Ennio Belvedere. Un impegno che Marini sottolinea ricordando una frase del giornalista e scrittore Eduardo Galeano: alla domanda su come spiegare la felicità a un bambino, la teologa Dorothee Sölle rispose che non lo avrebbe fatto con le parole, ma dandogli un pallone per giocare. «Credo sia una frase che si adatta perfettamente a questi ragazzi, giocare a pallone li riporta a un’esperienza positiva. Volevamo dar loro la possibilità di vivere un vero campionato, farli sentire una vera squadra, e ridare loro un momento di felicità».

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