sabato 23 marzo 2024
Iniziativa di preghiera e solidarietà dopo le polemiche sulla presenza dell'ostello della Caritas. Anche i commercianti hanno voluto partecipare. I senza dimora nella capitale sono 24mila
Un momento della Via Crucis alla Stazione Termini

Un momento della Via Crucis alla Stazione Termini - Caritas Roma

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Una Via Crucis alla Stazione Termini di Roma, protagonisti i senza dimora ma anche i commercianti della zona. È quella che si è svolta nella serata di venerdì lungo via Marsala, partendo dalla parrocchia salesiana del Sacro Cuore per concludersi all’ostello don Luigi Di Liegro della Caritas di Roma.

Sette stazioni, sulla lunga via commerciale che costeggia Termini, animate proprio dagli ospiti della struttura diocesana. Con loro più di 300 persone. Molti parrocchiani, altri si sono aggiunti lungo il percorso. Un bel segnale. L’iniziativa, infatti, ha voluto essere una risposta positiva alle polemiche sulla presenza dei senza dimora nell’area della stazione, arrivata fino alla richiesta di trasferire l’ostello che, secondo alcuni, attirerebbe nella zona queste persone “fastidiose”, che nella Capitale sono più di 24mila.

Un momento della Via Crucis alla Stazione Termini

Un momento della Via Crucis alla Stazione Termini - Caritas Roma

«Camminando per questa via, in mezzo a tanto rumore - ha detto il vescovo ausiliare Michele Di Tolve - abbiamo fatto silenzio per riabituarci ad ascoltare, per sentire il grido di dolore di chi ci è vicino. Se non impariamo ad ascoltare il grido degli altri non sapremo più ascoltare neppure il nostro grido, neppure il nostro bisogno, neppure le nostre necessità».

«La Via Crucis su via Marsala - ha commentato Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana - è stata un segno visibile di un itinerario di riflessione e di meditazione profonda su Gesù, sul suo messaggio di apertura all’altro e una mano tesa per risolvere insieme i problemi della zona».

Insieme, dunque, come ha riflettuto il parroco don Javier Ortiz Rodriguez, introducendo il percorso. «Vogliamo condividere un momento di preghiera con tanti fratelli “invisibili”. La Via Crucis tradizionalmente è fatta di stazioni ed oggi vorremmo che ogni tappa possa diventare una vera e propria sosta, che permetta l’incontro con l’altro».

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