lunedì 13 gennaio 2020
Dopo gli episodi di Marsala e di Mineo, si tratta della terza sede dell'Agesci vandalizzata: ecco come aiutare gli scout
Vandali distruggono la sede Scout a Ramacca. È il terzo caso in Sicilia

Gruppo Scout Ramacca 1/Facebook

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Atti vandalici in una sede degli scout a Ramacca, in provincia di Catania. Lo stabile ristrutturato e dato in concessione allo stesso gruppo scout dell'Agesci una decina di anni fa è un bene confiscato a suo tempo alla mafia.
Il centro di aggregazione al servizio dei giovani è stato del tutto depredato dei suoi beni e vandalizzato nel peggiore dei modi, come denunciato su Facebook dagli stessi scout.


Un copione triste che, peraltro, si era già ripetuto nel 2016 nella medesima sede. Allo stesso modo 24 ore fa, nel corso del raid intrusivo, sono state asportate e scardinate, sia le porte interne, sia le finestre, oltre tutti gli impianti elettrici, gli interruttori, mobili e suppellettili.

Gruppo Scout Ramacca 1/Facebook

Gruppo Scout Ramacca 1/Facebook

Dopo gli episodi di Marsala e di Mineo, si tratta della terza sede scout vandalizzata in Sicilia nel giro di pochi mesi. «Ci ritroviamo di fronte ad un atto che ci mortifica come gruppo scout e come cittadini - dicono i responsabili del Gruppo Ramacca 1 Luana Barbagallo e Davide Falcone - un atto che ci fa riflettere: siamo davvero in grado di lottare contro un sistema che non fa altro che svilire ciò che viene creato per il bene comune? Noi, insieme ai nostri ragazzi e con il sostegno delle istituzioni, abbiamo investito tempo e denaro in questo luogo, cercando di renderlo migliore, fruibile a tutti, simbolo di una lotta concreta alla mafia».


La vicinanza del vescovo e di tutta la Chiesa di Caltagirone

Solidarietà agli scout di Ramacca è stata espressa anche dal vescovo di Caltagirone, Calogero Peri e da tutti i sacerdoti della diocesi. «Ancora una volta questo avvenimento ci colpisce, però non ci finisce. Lo dobbiamo ribadire sostenendo le persone che sono coinvolte direttamente – ha sottolineato il vescovo Peri in un'intervista al Sir -, ma anche tutti quelli che, con la loro voce o con la loro posizione, possono discostarsi e prendere le distanze da quanto è accaduto».
«È chiaro che non ci possiamo arrendere, che non dobbiamo cedere al male. Il male lavora sulla stanchezza degli altri e si aspetta sempre che questa stanchezza finisca per dargli campo libero. Invece noi cristiani sappiamo, anche della parola di Dio, che occorre aspettare: si lavora sulla pazienza. Una pazienza piena della certezza che la fede ci consegna».

Di fronte a quanto avvenuto, monsignor Peri chiede una «risposta decisa e fattiva», che sia «responsabile e ricca di speranza»: si tratta di «sensibilizzare l’opinione pubblica, far sì che non sia semplicemente un avvenimento che riguarda l’associazione, ma che tocca direttamente i cristiani di una comunità o addirittura tutta la comunità civile o, anche, un intero Paese. Quando viene colpito chi fa il bene non può che essere avvenimento che riguarda ciascuno di noi».

Come offrire solidarietà e aiutare la comunità degli scout?

È possibile sostenere la campagna dell'Agesci, che ha costituito il “fondo #piubellediprima” a beneficio di tutti i gruppi Scout che hanno subito atti vandalici e azioni distruttive nelle loro sedi. Sul sito dell'Agesci si trovano tutte le informazioni.

A condannare l'accaduto anche i responsabili regionali dell'Agesci Sicilia Marilena Galletta e Giulio Campo: «Appena due mesi fa don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, parlando ai Capi dell'Agesci Sicilia riuniti in assemblea a San Giovanni La Punta, ha esortato la nostra associazione a non abbassare la guardia e ad essere un baluardo educativo nei confronti della cultura mafiosa: è esattamente ciò che intendiamo fare, condannando l'ennesimo gesto vigliacco ai danni di chi si impegna a educare i ragazzi e a rendere migliore il nostro territorio. Siamo vicini ai ragazzi e ai capi del gruppo Ramacca 1 e li sosterremo nel loro impegno quotidiano».
Il bene in località Cozzo Santa Maria, zona archeologica di Ramacca, si estende su una superficie di 15 ettari dove, fu edificato, in virtù dei finanziamenti pari a 80mila euro del Pon sicurezza, un immobile di circa 130 metri. La struttura è attiva dal 2016 e fu inaugurata alla presenza del vescovo di Caltagirone.

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