lunedì 20 marzo 2023
Un colpo di pistola al petto, sparato durante una lite che non riguardava la vittima, un alterco scoppiato per uno sgarbo. È accaduto l'altra notte a Mergellina
Il chiosco davanti al quale è stato ucciso il giovane Francesco

Il chiosco davanti al quale è stato ucciso il giovane Francesco - Ansa

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Un colpo di pistola al petto, sparato durante una lite che neppure lo riguardava, un alterco scoppiato solo per un piede pestato: è morto così Francesco Pio Maimone, nato a Pozzuoli, in provincia di Napoli, 19 anni fa, e residente nel quartiere Pianura della città.

Tutto è accaduto intorno alle 2.20 della scorsa notte davanti a un noto chiosco di Mergellina, sul lungomare del capoluogo partenopeo. Qualcuno pesta il piede a qualcun altro. Gli animi si scaldano. Non scoppia neppure una rissa. Ma spunta una pistola e si sente il fragore di 2-3 colpi esplosi ad altezza d'uomo. Francesco si accascia. L'hanno colpito al petto. Ma con quei balordi non ha nulla a che fare. Conoscenti lo trasportano all'ospedale ma i medici non possono fare niente. Una morte per futili motivi.

Sull'accaduto sono in corso indagini della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. La Polizia ha ascoltato i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili di questa assurda storia, l'ennesima, registrata, ancora una volta, sulla strada degli chalet di Napoli, dove nel weekend si concentra la movida.

Francesco era incensurato. A terra la Polizia scientifica non ha trovato bossoli, segno che chi ha sparato ha utilizzato un revolver. I poliziotti hanno trovato solo una ogiva mentre la segnalazione giunta alla Ps - da parte della Guardia di Finanza - ha denunciato l'esplosione di 2-3 colpi.

"Mergellina è terra di nessuno, sparano all'impazzata tra la gente", commenta il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che chiede, ancora una volta, "una risposta da parte dello Stato". Secondo il deputato "bisogna capire velocemente cosa sta accadendo: non è certo la prima volta che la zona degli chalet di Mergellina diventa teatro dei regolamenti di contri tra clan rivali e bande criminali che si contendono il territorio". Il riferimento è quanto accaduto lo scorso 12 marzo quando, ancora una volta, quella zona è stata teatro di un altro fatto di sangue, il ferimento di un giovane, anche lui 19enne, però ritenuto legato alla camorra. Venne colpito più volte dai killer mentre si trovava in auto. Molto gravi le ferite riportate, all'addome e alla zona cervicale. È sopravvissuto ma ora rischia di rimanere per sempre su una sedia a rotelle. Diversi mesi prima era scampato a un altro agguato, durante il quale rimase ferito a una gamba e a un piede.

Una delegazione di Europa Verde, composta dal deputato Borrelli e dal consigliere della prima Municipalità di Napoli Lorenzo Pascucci, si è recata sul luogo della tragedia: "Mergellina ormai è diventato un luogo di aggregazione per giovani delinquenti figli in troppi casi di famiglie di camorristi e malavitosi. Serve una operazione 'alto impatto' che riporti ordine e sicurezza su questo territorio devastato anche dall'inciviltà".

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