mercoledì 25 ottobre 2023
Cartabellotta: le risorse in più previste in manovra in larga parte assorbite dal rinnovo dei contratti. Misure insufficienti anche sulle liste d'attesa
Una recente protesta dei camici bianchi

Una recente protesta dei camici bianchi - Ansa

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La Fondazione Gimbe fa il punto sulle misure previste in materia di sanità e denuncia, ancora una volta, l'insufficienza delle risorse previste nella legge di Bilancio, nonostante gli incrementi previsti dallo stesso governo. In particolare, il Fabbisogno sanitario nazionale "viene incrementato di 3 miliardi di euro per il 2024, di 4 miliardi di euro per il 2025 e di 4,2 miliardi euro per il 2026. Per l’anno 2024 – ha commentato il presidente Nino Cartabellotta – il governo ha soddisfatto quasi interamente le richieste delle Regioni e del ministro Schillaci che chiedevano un aumento di 4 miliardi. Tuttavia, di fatto, 2,4 miliardi dovrebbero essere destinati ai rinnovi contrattuali 2022-2024 del personale dipendente e convenzionato, lasciando ben poche risorse per le altre priorità".

Secondo le stime della Fondazione, l'80% dei finanziamenti servirà per rinnovare i contratti del personale, "mentre nel 2025-2026 non c'è alcun rilancio del finanziamento pubblico". Quanto all'abbattimento dei tempi per le liste d'attesa, si prevedono tre misure integrate: rifinanziamento dei Piani operativi regionali, per cui la bozza della manovra, rileva Gimbe, non indica la cifra, ma fa riferimento ad una quota non superiore allo 0,4% del finanziamento indistinto del Fsn, pari a circa 520 milioni di euro; incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive di medici e personale sanitario del comparto: 280 milioni per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026; aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati. "La bozza non indica la cifra, ma indica un incremento della spesa dell'1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% a decorrere dal 2026". Secondo Cartabellotta, "non s'intravedono coraggiose riforme per monitorare e ridurre l'inappropriatezza delle prescrizioni mediche".

Complessivamente, dalla bozza, conclude Gimbe, "emergono più ombre che luci per la sanità pubblica. La manovra non lascia affatto intravedere un rilancio progressivo del finanziamento pubblico del Ssn, né interventi in grado di ottimizzare la spesa sanitaria".


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