giovedì 2 giugno 2022
La Madonnina di Montemario

La Madonnina di Montemario - Archivio Avvenire

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Due ragazzi trasportano sulle spalle un grande braccio di ferro e ottone. Il lungo dito che punta verso il cielo. Un bambino senza una gamba, forse uno dei tanti innocenti "mutilatini" di guerra all'indomani del secondo conflitto mondiale, guarda stupito il volto della statua davanti a lui. Per le strade, i giovani del Don Orione cercano di reperire tutto il materiale disponibile. Solo il 4 giugno del 1953, però, i romani poterono ammirare tutta intera la loro "Madonnina Salus Populi Romani", ricoperta di lamina d'oro e collocata sulla collina di Monte Mario, zona nord della città. Quella statua alta nove metri, che da 69 anni svetta sulla Capitale, è stato il ringraziamento accorato di un popolo alla sua Protettrice.

Ogni 4 giugno i romani festeggiano la Madonnina, nello stesso giorno in cui si ricorda la liberazione della città dai nazisti, avvenuta nel 1944. Già, perché gli alleati erano sbarcati ad Anzio nel gennaio di quello stesso anno, ma a maggio Roma era ancora in mano ai soldati tedeschi. Serpeggiava il terrore di uno scontro frontale, con un bombardamento a tappeto sulla Capitale, e l'ultimo atto della guerra avrebbe procurato vittime umane, e devastato la grandiosità monumentale e archeologica. Allora, il 28 maggio del '44, papa Pio XII invitò tutti i romani a pregare la Madonna, ad affidarsi a lei perché Roma venisse risparmiata. Gli amici e gli ex-allievi di don Luigi Orione, tra cui il futuro papa Paolo VI, presero a cuore le parole del Pontefice e in pochissimo tempo riuscirono a raccogliere un milione e 100 mila firme tra i cittadini per pronunciare un voto popolare.

Alla Madonna i romani promisero, per la salvezza, un'opera di carità e un segno di culto. E quando l'esercito americano entrò in città, i tedeschi abbandonarono Roma senza opporre resistenza. Da subito i cittadini furono certi che il loro voto era stato ascoltato, ed era il tempo di adempiere alle promesse. La Congregazione di don Orione, da quel momento, non ha mai smesso di occuparsi di orfani e "mutilatini", nel Centro dell'Opera accanto alla Madonnina. Poi si pensò di costruire un'enorme statua, che fu commissionata ad Arrigo Minerbi, scultore ebreo sfuggito ai rastrellamenti. La Madonnina, che poggia su un piedistallo di 18 metri, è legata in un modo o nell'altro ai ricordi della maggior parte delle famiglie di Roma. Come, negli anni 70, i pic nic nel grande spazio verde attorno alla statua. Lo Stadio Olimpico non era ancora coperto e i bambini, con i papà, senza i soldi per comprare i biglietti, guardavano le partite di calcio dall'alto di Monte Mario, con la radiolina in mano, mentre le mamme raccoglievano erbe per la cucina.

I tradizionali festeggiamenti per la collocazione della statua, si terranno il prossimo sabato 4 giugno 2022, alle 18.30, al Centro Don Orione di Via della Camilluccia 112. Prima una breve processione fino al piazzale della Madonnina, poi la messa, celebrata da mons. Vittorio Viola, segretario della Congregazione vaticana per il Culto e i Sacramenti. Al termine è previsto l'atto di affidamento e l'omaggio floreale a Maria.


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