Più detrazioni per figli e riforma dell’Isee: cosa chiedono le associazioni

L’appuntamento è a settembre, alla vigilia della stesura della bozza di bilancio 2026. L’hanno concordato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni familiari, e il ministro Giorgetti
July 31, 2025
Più detrazioni per figli e riforma dell’Isee: cosa chiedono le associazioni
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L’appuntamento è a settembre, alla vigilia della stesura, da parte del governo, della bozza di bilancio per il 2026. L’hanno concordato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni familiari, e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ieri tra di loro un incontro per affrontare due punti prioritari: le misure per la natalità da inserire in manovra (fermo restando il cronico problema delle risorse) e la riforma dell’Isee. Sul primo punto, il ministro, con tutte le prudenze del caso, e senza sbilanciarsi in numeri, sembra protendere verso un intervento sulle detrazioni. I tecnici valutano soprattutto l’ipotesi di un intervento per i libri scolastici, oltre ad un allargamento delle maglie per le spese attualmente detraibili.
Ma è un cantiere aperto. E non è detto che il tassello (a parole ritenuto essenziale dalla politica) della natalità riesca a farsi spazio in una legge di bilancio che si annuncia tutta in salita. Sull’Isee, il lavoro va avanti da tempo e ciò che chiede il Forum è soprattutto di arrivare al “dunque” sui due aspetti più rilevanti: ridurre l’impatto dell’abitazione principale e le scale di equivalenza per i figli. Sembra ormai accantonata, invece, la promessa contenuta nel programma elettorale del centrodestra, ovvero la «progressiva introduzione del quoziente familiare». Non sembrano all’orizzonte nuovi interventi sull’Assegno unico per figli, alla luce dell’atteso giudizio della Corte di giustizia europea sul deferimento avanzato dalla Commissione di Bruxelles circa il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’Ue.
«L’incontro con il ministro Giorgetti - spiega Bordignon - è stato molto cordiale e costruttivo. Abbiamo riscontrato una reale attenzione verso le esigenze delle famiglie italiane e una consapevolezza dell’importanza di sostenerle nel ruolo fondamentale che svolgono nella cura e nella formazione delle nuove generazioni, ma anche della custodia dei fragili e degli anziani». Bordignon conferma che è iniziato il confronto sulle misure per figli: «Abbiamo affrontato il tema strutturale della denatalità, ribadendo che le famiglie rappresentano il principale investimento per il futuro del Paese e che le politiche familiari sono differenti da quelle assistenzialistiche di lotta alla povertà».
Dal punto di vista operativo, il Forum informa che a settembre si proverà a rilanciare sulla riforma dell’Isee, affinché l’Indicatore «tenga conto in modo più equo dei carichi familiari e riduca la selettività determinata dalla prima casa in proprietà». Bordignon ha consegnato un report tecnico del Forum sull’Isee rinnovando «la la piena disponibilità a collaborare nella definizione di politiche fiscali che mettano davvero la famiglia al centro. Un fisco giusto - completa il ragionamento Bordignon - deve saper riconoscere il valore sociale delle famiglie e contribuire a rimuovere gli ostacoli che ancora oggi gravano sul loro impegno quotidiano ed è uno strumento potente per agire sul nodo della denatalità».
Per quanto riguarda l’Assegno unico, nonostante la “clava” del deferimento il Forum chiede che si provveda almeno a un miglioramento chiesto da tempo: l’adeguamento al 100% per i figli tra i 18 e i 21 anni, estendibile fino ai 24 se i figli sono in formazione professionale o accademica. È evidente che se il giudizio sull’Assegno fosse negativo, il governo si troverebbe al bivio tra trovare nuove risorse per ottemperare a quanto indicato dall’Europa oppure rivedere l’intero sistema del sostegno familiare.
In ogni caso, la vera partita sarà più politica che tecnica: tra imprese che chiedono sostegno per i dazi, e sindacati che punteranno su pensioni e protezione dei lavoratori, gli interventi sulla natalità arriveranno solo se ci sarà una ferma determinazione del governo e della maggioranza, con il “placet” anche delle opposizioni.
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